Il mondo di Westeros non è un mondo calmo e tranquillo, questo lo sappiamo. Game of Thrones ha mostrato ai fan che qualsiasi personaggio può morire in qualsiasi momento, quando meno te l’aspetti, e che nessuno è mai veramente al sicuro. La stessa logica si è trasferita in House of the Draogn, lo spin-off prequel arrivato ormai a metà corsa (sono usciti 6 episodi su 10) e che piano piano, dopo un inizio un po’ in sordina, sta cominciando a conquistare i fan della saga. Merito soprattutto degli episodi 5 e 6, che hanno movimentato un po’ gli intrighi e le relazioni tra i personaggi.
LEGGI ANCHE: House of the Dragon, Emily Carey risponde alle ipotesi di QUEERbaiting
ATTENZIONE: Da qui in poi questo articolo contiene importanti spoiler su House of the Dragon. Continuate a leggere a vostro rischio e pericolo…
Nel quinto e sesto episodio assistiamo alle prime morti “inaspettate” e forti dello show. Inaspettate fino a un certo punto, perché come ben sappiamo la serie è basata sull’opera Fuoco e sangue di George R. R. Martin. Se da una parte però il destino dei personaggi è scritto, lo stesso non si può dire delle modalità in cui alcuni personaggi vengono eliminati dalla storia. E quanto succede negli episodi 5 e 6 ne è la dimostrazione.
L’amante di Laenor Velaryon, Joffrey, viene ucciso brutalmente da Criston Cole durante la festa del matrimonio di Rhaenyra e Laenor. Nel libro, tuttavia, Cole lo uccide durante un torneo, facendo sembrare il tutto meno simile a un omicidio a sangue freddo. L’altra morte pesante, stavolta nell’episodio 6, è stata quella di Laena Velaryon, moglie di Daemon Targaryen. La donna, una volta appreso di non riuscire a partorire, scegliere di porre fine alla sua vita, facendosi bruciare dal drago. Nelle pagine di Fuoco e sangue, invece, il suo personaggio muore di parto.
Sulle differenze che stanno pian piano emergendo con il libro è stato interpellato lo showrunner Ryan Condal, il quale ha spiegato come nessuna di queste morti violente sia avvenuta senza motivo.
Riguardo la morte di Laena, Condal spiega: “Laena è una valchiria. È una cavalcatrice di draghi. Abbiamo incontrato quella ragazzina nell’episodio 2 e a distanza di anni sempre quella ragazzina ha cominciato a reclamare il drago più grande del mondo. Mi sembrava che non volesse andarsene come scritto nei libri. Purtroppo, a causa della natura della stagione e della narrazione, non siamo riusciti a passare tutto il tempo che avremmo voluto con Laena. Dovevamo mantenere la storia in movimento. Volevamo quindi darle un’uscita memorabile che fosse in linea con il suo personaggio. Anche se l’interpretazione di Nanna Blondell è stata molto breve, quel momento ci dice molto su chi è e chi era Laena”.
Sull’attacco violento di Criston Cole, invece, Condal rivela:
“Quella storia era nel libro, ma l’abbiamo gestita di nuovo in modo leggermente diverso: Joffrey viene ucciso da Criston Cole in preda a una rabbia gelosa durante un torneo. Noi l’abbiamo fatto fare all’aperto e abbiamo assistito alla frustrazione di Cole per l’affronto che sente di aver subito. È un mondo brutale. È un mondo violento. Cole si è esposto, credo, come un certo tipo di personaggio. Non è stato fatto a caso. So che la gente potrà reagire in un certo modo, ma questa è la storia che stiamo raccontando“.