ANDIAMO A QUEL PAESE – LA RECENSIONE DEL DIRETTORE

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Italia, 2014 Regia Salvo Ficarra, Valentino Picone Interpreti Salvo Ficarra, Valentino Picone, Tiziana Lodato, Lily Tirinnanzi, Fatima Trotta, Ludovico Caldarera Sceneggiatura Salvo Ficarra, Valentino Picone, Fabrizio Testini, Edoardo De Angelis, Devor De Pascalis Produzione Attilio De Razza con Medusa Film Distribuzione Medusa Durata 1h e 30′ www.medusa.it

In sala dal 

6 novembre

Due amici – Salvo Ficarra e Valentino Picone (qui l’intervista) – si ritrovano in crisi nera e dalla costosa metropoli si ritirano in un paesino siciliano dell’interno. Furbi con indolenza, scopriranno negli anziani del posto una vera risorsa, trasformando la loro casa in una villa arzilla per vecchi solitari, ma portatori sani di pensione versata interamente nelle tasche dei due. Non hanno messo in conto, però, gli inevitabili decessi per vecchiaia con conseguente caduta degli introiti. Alla fine resterà una sola zia, spavalda e ancor piacente (la magnifica Lilly Tirinnanzi), e una sola soluzione: sposare il mite Valentino all’anziana donna. L’inusuale fidanzamento scatenerà una reazione a catena nel paesino, trasformando le mature signore del posto in ambite prede erotiche e sentimentali e scoperchiando qualche segreto inconfessabile fin dentro la canonica.

Ambizioso, corale e decisamente divertente, con strizzate d’occhio al cinema popolare “minore” stile Mastrocinque, ma anche alla Sicilia di Germi, e ispirato nel titolo dalla canzone di Alberto Sordi, il film di Ficarra e Picone (che inanella caratteristi di pregio come Paolantoni, Frassica e Mariano Rigillo) si produce in un sorprendente ribaltamento delle consuetudini da barzelletta su donne, Chiesa e celibato dei preti, dando qualche pista alla consueta commedia italiana. Si sorride senza corna, suocere, battutacce e l’ormai obbligatorio gay di turno e di servizio. Pur dismettendo ogni sospetto di “impegno”, Ficarra e Picone compiono una loro piccola e garbata rivoluzione, magari esagerando in temi e spunti con effetto ingolfamento. Ma è eccesso d’entusiasmo e noi confermiamo la nostra predilezione per questi due stralunati comici.

Piera Detassis