Cannes 2023, Asteroid City, la recensione del film di Wes Anderson

0
Asteroid City
Scarlett Johansson in director Wes Anderson's ASTEROID CITY, a Focus Features release. Credit: Courtesy of Pop. 87 Productions/Focus Features

ASTEROID CITY, IL FATTO – Un famoso commediografo porta in scena la sua ultima opera, dal titolo Asteroid City, ambientata in una piccola cittadina sperduta nel deserto tra California e Arizona. Qui si intrecciano le vite di un fotografo di guerra e dei suoi figli, di una diva del cinema, di un’insegnante, un cowboy e di altra piccola umanità che sarà testimone di un evento eccezionale. Ma dove finisce la finzione e comincia, forse, la realtà?

ASTEROID CITY, L’OPINIONE

Torna in concorso a Cannes Wes Anderson, la terza volta per lui dopo Moonrise Kingdom e The French Dispatch, con un nuovo tassello del suo universo narrativo fatto di tanti personaggi connessi da invisibili fili esistenziali. Il come sempre ricchissimo cast si muove questa volta in un racconto meta-cine-teatrale in cui gli eventi che si susseguono sullo schermo sono il pretesto per un esercizio di stile tra Brecht e Pirandello.

LEGGI ANCHE: Cannes 2023, Wes Anderson e il cast di Asteroid City: «non serve capire»

C’è tutto quello che ci si aspetta dal cinema del regista de I Tenenbaum, dall’immancabile perfezione dell’inquadratura alla palette di colori con cui dipinge le sue storie. Quello che però inizia a mancare, già da alcuni film a questa parte, è una reale sostanza del racconto, sempre più frammentato, annegato nelle tante, troppe parole, e dagli altrettanti personaggi, molti dei quali poco funzionali all’economia della messa in scena.

Wes Anderson sembra essere da tempo alla ricerca di altro.

Insieme al compagno di scrittura di sempre, Roman Coppola. C’è un evidente desiderio di una nuova forma, in cui realtà e fantasia sconfinino nell’altrui giardino. È un processo quasi psicanalitico, una costante necessità di farsi domande sulla funzione stessa del narratore che finisce però con lo svuotare il racconto stesso.

Una scelta, a cui la banda Anderson, composta qui da un dream team che vede insieme Scarlett Johansson, Jason Schwartzman, Tom Hanks, Edward Norton, Adrien Brody, Tilda Swinton, Liev Schreiber, Bryan Cranston, Steve Carrell, Margot Robbie, Maya Hawke, Rupert Friend, Jeffrey Wright, aderisce senza mettere in discussione niente.

LEGGI ANCHE: LO SPECIALE CANNES 2023

Purtroppo quella magia delle sue opere giovanili che reinventava il grande cinema corale della Nuova Hollywood degli anni Settanta non c’è più, ha ceduto il passo a un narcisismo d’autore che mette in discussione il rapporto stesso con il pubblico, che a questa visione si deve abbandonare, con il rischio ben maggiore, invece che l’abbandoni.

SE VI È PIACIUTO ASTEROID CITY GUARDATE ANCHE: Rushmore e I Tenenbaum, il Wes Anderson delle origini che ha creato uno stile e un immaginario. Rivederli, e anche riascoltarli, dato che entrambi avevano delle magnifiche colonne sonore, rimette in pace con il suo cinema.

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO:
cannes-2023-asteroid-city-la-recensione-del-film-di-wes-andersonASTEROID CITY, IL FATTO – Un famoso commediografo porta in scena la sua ultima opera, dal titolo Asteroid City, ambientata in una piccola cittadina sperduta nel deserto tra California e Arizona. Qui si intrecciano le vite di un fotografo di guerra e dei suoi...