Si ripete il prestigioso appuntamento con il prestigioso riconoscimento assegnato dall’Associazione della Stampa Estera in Italia al meglio della produzione cinematografica italiana dell’anno, e per il 2025 la cerimonia di consegna della 65a edizione del Globo d’Oro – svoltasi a Roma, nella Sala della Protomoteca del Campidoglio – ha visto premiati Claudio Santamaria, Barbora Bobulova, i Mainetti Bros, con Pupi Avati Premio alla Carriera e Isabella Rossellini insignita del Gran Premio della Stampa Estera.
Condotta dalla speaker radiofonica Betty Senatore, la serata si è svolta all’insegna dell’eleganza e della memoria, ma soprattutto del futuro, confermando la centralità della città come Capitale culturale e cinematografica del Paese. Un legame vivo e profondo, sottolineato dalla presenza e dal sostegno delle istituzioni capitoline: il Sindaco Roberto Gualtieri, che ha inviato un videomessaggio di saluto, l’Assessore alla Cultura, Massimiliano Smeriglio, e Alessandro Onorato, Assessore ai Grandi Eventi, Turismo, Sport e Moda, entrambi presenti in sala e uniti nell’abbraccio al Cinema italiano.
“Roma – hanno dichiarato le organizzatrici di questa edizione del Premio, Francesca Biliotti e Constanze Templin – è da sempre il palcoscenico naturale del cinema: non solo per i suoi scorci iconici, ma per l’energia artistica che custodisce. Il Globo d’Oro nasce dal nostro sguardo esterno, come giornalisti corrispondenti per testate estere innamorati della settima arte, che ogni anno ci conquista per la sua autenticità, audacia e poesia. Premiarla in Campidoglio, grazie al supporto delle istituzioni, ha per noi un valore altissimo: è un segno di riconoscimento e di speranza”.
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La serata si è aperta con il premio al Miglior Cortometraggio, assegnato a Chloe di Matthias Salzburger, ambientato in una Venezia cupa e silenziosa. Il corto racconta con delicatezza il vissuto dei migranti che inseguono una vita dignitosa, restituendo uno sguardo umano e poetico su una realtà drammatica.
Per la Miglior Serie TV, la stampa estera ha scelto L’arte della gioia diretta da Valeria Golino: un’opera potente, visivamente raffinata che, attraverso il ritratto di un’eroina non convenzionale, restituisce un’immagine intensa e originale della società italiana.
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Grande attenzione è stata rivolta ai documentari. Il premio al Miglior Documentario è andato a Il mestiere di vivere di Giovanna Gagliardo, un viaggio emozionante nella vita e nella scrittura di Cesare Pavese. Il Globo Verde, una novità di questa edizione, è stato istituito per promuovere le tematiche ambientali, ed è stato conferito a Come se non ci fosse un domani, di Riccardo Cremona e Matteo Keffer, che con sensibilità racconta l’attivismo delle giovani generazioni e il tema urgente del cambiamento climatico.
A Ciao bambino di Edgardo Pistone è stato assegnato il premio come Miglior Opera Prima: un film di grande forza visiva, in bianco e nero, che alterna crudezza e poesia per raccontare una realtà spesso invisibile.
Nella categoria Giovane Promessa, il premio è stato attribuito a Beatrice Barison, attrice rivelazione capace di trasmettere con dolcezza e intensità il passaggio dalla musica alla recitazione, in un ruolo complesso e maturo.
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Momento molto atteso e carico di emozione, il Premio alla Carriera, che è stato consegnato al maestro Pupi Avati, regista con oltre quarant’anni di carriera. Un riconoscimento al suo stile inconfondibile, alla sua capacità di attraversare generi diversi e all’impatto profondo lasciato nella cultura cinematografica italiana.
Il Gran Premio della Stampa Estera è stato assegnato a Isabella Rossellini. Tra le icone più straordinarie del mondo del cinema, donna di rara eleganza e talento, Isabella Rossellini rappresenta l’essenza stessa della cultura cinematografica. Con in mano la statuetta, la Rossellini ha salutato la sala in un toccante video messaggio di ringraziamento che è stato trasmesso durante la serata (e che non ha potuto non far pensare all’analoga commossa confessione regalata in occasione della nomination all’Oscar 2025).
Il premio alla Miglior Commedia è andato a U.S. Palmese (qui il trailer) dei Manetti bros., per la sua capacità di raccontare sogni e ironia in modo leggero ma significativo, tra divertimento e umanità.
Per la Miglior Colonna Sonora, il Globo è stato conferito a Federico De‘ Robertis per le musiche di Napoli – New York di Gabriele Salvatores, evocative e profonde, capaci di amplificare la narrazione con lirismo e autenticità.
La Miglior Fotografia è stata quella di Maurizio Calvesi per L’abbaglio (qui la recensione): un’opera visivamente intensa, che traduce la storia dei Mille in immagini cariche di luce e memoria, in perfetto dialogo con la Sicilia narrata.
Alcune foto della serata dei Globi d’Oro 2025
A distinguersi nella categoria Miglior Attrice è stata Barbora Bobulova, per il suo ruolo in Per il mio bene, in cui interpreta una donna alla ricerca delle sue radici e la sua identità.
Mentre il premio per il Miglior Attore è andato a Claudio Santamaria, per Il Nibbio, dove ha interpretato con profonda umanità e sensibilità il personaggio ispirato a Nicola Calipari, agente italiano caduto in missione, nel ventennale dalla sua scomparsa. La sua interpretazione ha toccato il cuore del pubblico e della giuria.
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Miglior Sceneggiatura al film Le assaggiatrici di Silvio Soldini, da lui firmata con Doriana Leondeff, Cristina Comencini, Giulia Calenda, Ilaria Macchia e Lucio Ricca, che hanno raccontato la vera storia delle donne tedesche incaricate come assaggiatrici personali di Hitler.
E a Gabriele Mainetti è stato assegnato il Globo d’Oro per la Miglior Regia con il film La città proibita, confermando la sua visione cinematografica originale e universale, capace di trasportare lo spettatore in un mondo fantastico eppure profondamente umano.
Infine, il premio più ambito della serata, quello per il Miglior Film, che è stato assegnato a Il Nibbio di Alessandro Tonda (qui la recensione), per il coraggio con cui ha portato sullo schermo una vicenda recente e ancora viva nella memoria collettiva: la tragica missione che costò la vita, appunto, a Nicola Calipari. Un film teso, emotivo e civile, accolto con profonda partecipazione dalla sala gremita e celebrato su Instagram anche dagli amici Manetti bros., come vedete di seguito:
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