CIAK BIZARRO! GROSSO GUAIO A CHINATOWN

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Debuttava nei cinema di tutto il mondo, esattamente trent’anni fa Grosso guaio a Chinatown (Big Trouble in Little China 1986) di John Carpenter. Il film che oggi è un cult-movie apprezzato proprio per la sua “bizzarra” commistione di generi (commedia, action-adventure movie, fantasy e “wuxia” di Hong Kong), all’epoca della sua uscita fece registrare un incasso ben al di sotto delle aspettative (la Fox che distribuiva più o meno simultaneamente anche Aliens-Scontro finale preferì investire in comunicazione su quest’ultimo titolo) e anche il giudizio dei critici si mantenne tiepido.

Il protagonista è Kurt Russell che veste i panni di Jack Burton, un cialtrone e irresistibile camionista, e fin dall’inizio egli supponeva che il film sarebbe stato duro da collocare: «Questo è un film difficile da vendere, perché è difficile da spiegare: è un mix di storia reale della Chinatown di San Francisco mescolato con leggende e tradizioni cinesi. È roba bizzarra». Attraverso la successiva distribuzione in video e Dvd e i vari passaggi televisivi questa “roba bizzarra” è invece entrata di diritto nel cuore dei cinephiles più giovani e smaliziati, giungendo a conquistare anche la generazione Y dei Baby Boomers. Piacciono proprio le freddure dei dialoghi, gli effetti speciali “fisici”, l’originalità del soggetto, l’affiatamento del cast, le musiche composte dallo stesso Carpenter e le perfidie dell’antagonista non-morto, lo stregone Lo Pan, il quale condannato nell’antichità a un’esistenza “apparente”, deve trovare (e sposare) una vergine dagli occhi verdi per “riapparire” nel mondo. Ispirati al film, sono stati realizzati videogiochi, fumetti e una collezione di actionfigures dei protagonisti oggi venduta a cifre esorbitanti.

Eppure all’epoca l’insuccesso del film in sala (incassò solo 11 milioni a fronte di un budget di oltre venti) fece sì che Carpenter lasciasse Hollywood a favore di un cinema più indipendente. In un’intervista del 1987 il regista ebbe a dire: «L’esperienza con Grosso guaio è la ragione per cui ho smesso di lavorare con gli Studios hollywoodiani. Non lavorerò mai più con loro. Credo che Grosso guaio a Chinatown sia un film meraviglioso, ne sono orgogliosissimo, ma il modo in cui fu accolto – e le ragioni di quell’accoglienza – fu davvero troppo per me. Sono troppo vecchio per queste carognate».

Oggi Dwayne Johnson è intenzionato a realizzarne un remake in veste di produttore e di protagonista e vorrebbe un coinvolgimento diretto di Carpenter, che si spera si risenta giovane e pronto per affrontare nuove “carognate”.

L’ultima parola a Jack Burton-Kurt Russell: «Esplosioni verdi, gente che entra ed esce volando, ah non può essere vero, io chiamo la polizia!» Holy Socks, Kurt, proprio tu?..

Ciak Bizarro