Sulla mia pelle, il film necessario sul calvario di Stefano Cucchi

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Italia, 2018 Regia Alessio Cremonini Interpreti Alessandro Borghi, Jasmine Trinca, Max Tortora, Milvia Marigliano Distribuzione Lucky Red e Netflix Durata 1h e 40′

In sala dal 12 settembre 2018

Un calvario durato sette giorni. L’assassinio di Stefano Cucchi è una dolorosissima e ancora non esplorata (non completamente) pagina della nostra malagiustizia. Arrestato per spaccio e possesso di hascish e cocaina, picchiato in guardina da due carabinieri in borghese, muore il 22 ottobre 2009. In sette giorni, una allucinante catena di fatti, lo porta agonizzante su un lettino di un carcere clinica. Come una lastra di metallo percossa ossessivamente, noi viviamo questa tragedia evitabilissima (basterebbe un niente o quasi perché gli avvenimenti prendano un’altra piega ma…) senza poterci sottrarre.

Il film di Alessio Cremonini (Una famiglia per caso, La notte breve) è così terribile e scabro, da non aver neppure bisogno di mostrare la violenza in atto. Per indignarsi basta la vergognosa barriera burocratica di protocolli e pratiche che ha impedito alla famiglia di vederlo una sola volta in carcere o in ospedale, da vivo e persino da morto. Un film tenuto sul filo dell’indignazione trattenuta e dell’austerità delle immagini che non potrebbe però essere così sconvolgente, senza la convinta recitazione degli interpreti, a partire da un magnifico Alessandro Borghi (partito come stuntman sta mostrando mimetismo e una sensibilità straordinaria sugli schermi, a partire da Non essere cattivo di Caligari), per proseguire con Jasmine Trinca tutta sostanza, Max Tortora e Milvia Mirigliano che vorremmo quasi definire, più che attori, testimoni partecipi di una orribile, tragica, storia da non dimenticare mai (solo in quell’anno, 2009, furono  176 i decessi incarcere, indegno di un paese che si vuole autodefinirsi civile).