To Gaza, al Festival dei Popoli il massacro di una Nazione

Sono le immagini girate dagli stessi palestinesi a comporre il documentario

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To Gaza

Concepito da Catherine Libert, Fred Piet e Hana Al Bayaty – che lo hanno scritto e montato utilizzando video ricevuti da persone che stanno vivendo l’assedio – arriva al Festival dei Popoli 2024 un film mai così necessario, ogni giorno di più. Il To Gaza che sarà presentato il 3 novembre – al cinema La Compagnia di Firenze – dalla stessa Libert con Riccardo Noury di Amnesty International e Giuseppe Soriani di Medici Senza Frontiere (e in collegamento video Mahmoud Raja Abu Shammala, tra i protagonisti del film) è un Instant Movie unico.

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Filmato dagli abitanti di Gaza con i propri telefoni, e montato dagli stessi che lo hanno scritto e concepito, il documentario racconta, infatti, il periodo successivo al tanto citato attacco del 7 ottobre, documentando il massacro in corso da oltre un anno e la resilienza delle persone sfollate. Da Gaza City a Rafah, il film mostra la distruzione, la sofferenza e la sopravvivenza nei campi profughi, accompagnando alle immagini le poesie di Refaat Alareer, ucciso dalle bombe dell’esercito israeliano il 7 dicembre 2023.

To Gaza

To Gaza è stato montato a partire da immagini di diverse persone di Gaza con cui sono in contatto dal 2023 – ha raccontato Catherine Libert, definendo la testimonianza della guerra quotidiana e dell’occupazione ai danni della popolazione palestinese come un atto di giornalismo fondamentale, tanto più nell’impossibilità della stampa di stare dietro agli eventi. – Ho visionato centinaia di ore delle riprese con cui loro hanno documentato il massacro in corso e ho ricostruito un montaggio basato su dieci sguardi, seguendo l’ordine cronologico. Mentre ricevevo i materiali, riflettevo spesso su come le immagini che troviamo sui social network ogni giorno non siano virtuali: mostrano morti reali. Ci vengono proposte tra una pubblicità e l’altra, tra quelle che un algoritmo sceglie per noi, per alimentare la nostra sete di consumo. Ormai vedere il corpo fatto a pezzi di un bambino palestinese tra due spot di maglioni di lana mohair non ci sorprende più. Rapidamente i social hanno offuscato le immagini di questa guerra, ritenuta troppo violenta, in modo che l’utente potesse continuare a guardare i propri feed senza sentirsi troppo disturbato dalla sofferenza del popolo palestinese. Più che le tragedie in tempo reale, le fosse comuni, le immagini dello sterminio, a colpirmi erano i volti. Ho visto cambiare nel tempo i reporter che per mesi mi hanno inviato foto e video: l’orrore li ha trasformati. Dopo una prima fase in cui vivevano nel terrore, oggi sono più che altro esausti per la stanchezza dovuta all’essere ancora vivi in mezzo a tutta quella morte. Alcuni di loro sono morti. Uomini, donne e bambini hanno rischiato la vita ogni giorno perché queste immagini potessero arrivare a noi. Spesso viene reso loro omaggio sussurrando Mai più, ma quando il presente bussa alla porta con così tanta violenza, allora bisogna aprire gli occhi. E guardare questo film adesso è davvero il minimo che possiamo fare per tutte le persone a Gaza“.

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To Gaza

Le immagini di To Gaza sono di:

Motaz Azaiza

Sami Asultan

Ahmed Younis

Solband (Hamada NasRallah, Fares Anbar, Rahaf Shamali, Saïd Fadel, Abdelkader Aboqassim)

Rahaf Marwan

Mariam Abu Dagga

Lama Jamous

dott. Mahmoud Abu Shamala

Mohammed Harara

Bashar Zaneen

Amir Gharabawi

Suhail Nassar