Ciak Bizarro, Venezia 75 Atto Primo: da Orson Welles a Luca Guadagnino

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Venezia 75 Suspiria

All’interno dello straordinario programma di titoli selezionati per la 75esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, ne abbiamo selezionati quattro (più un cortometraggio) che nessun goloso “mangiatore di film” presente al Lido, appassionato altresì di cinema di genere, dovrebbe mancare. Ecco i primi due:

The Other Side of the Wind,

The Other Side of the Wind/L’altra faccia del vento (1970-2017), l’ultimo e inedito film di Orson Welles, girato dal regista di Quarto potere coinvolgendo sul set in veste di attori tanti colleghi e amici come John Huston, Peter Bogdanovich, Susan Strasberg, Oja Kodar e Joseph McBride, poi mai completato a causa dei soliti problemi finanziari. Oggi, grazie a Netflix, il colosso dello streaming, e ai complicati accordi raggiunti con gli aventi diritto, le varie “pizze” del film sono state scongelate, rinfrescate digitalmente e affidate alle mani fatate del montatore Premio Oscar, Bob Murawski. Il film narra di un anziano regista di Hollywood, tal Jake Hannaford (John Huston), il quale cerca di tornare sulla breccia con un’ultima opera a basso budget, ma dopo la festa di compleanno per i suoi 70 anni, il destino gli si rivolge contro. Rumors parlano di sequenze scandalose (almeno per l’epoca), in quanto il regista finirebbe per innamorarsi del suo attore protagonista.

Suspiria

Suspiria (Luca Guadagnino, 2018), ovvero il remake più chiacchierato degli ultimi anni, che gli irriducibili fans del cult-movie di Dario Argento attendono al varco per eventualmente massacrarlo per il “reato di lesa maestà”. Invece il bravo Guadagnino ha scelto e trovato una strada molto personale, che pur non rinunciando alle scene raccapriccianti di genere horror, innesta nel corpo di questa “fiaba” gotica, elementi di drammaturgia forti, ispirati alle realtà politiche dell’epoca (il film è ambientato nel 1977 a Berlino, quando la RAF, il gruppo terroristico tedesco portò a una crisi nazionale nota come “autunno tedesco”) e alla “forza intransigente della maternità”. Stile “fassbinderiano”, un cast femminile di giovani star e di vecchie glorie (partecipazione anche per Jessica Harper protagonista del “Suspiria” ‘77 di Argento) scelto con eleganza assoluta, musiche super cool del frontman dei Radiohead, Thom Yorke. Guadagnino ha capito che per spaventare veramente al cinema, occorre prendere le cose molto sul serio. Da non sottovalutare la durata di ben 152 minuti, assai insolita per il genere. Alcuni bene informati dicono che il film è piaciuto già ad Argento, Bertolucci e Tarantino, che hanno potuto gustarlo in visioni private. Holy Socks, scusate se è poco!