Cosa c’entrano Caterina Guzzanti e Jake Gyllenhaal con la video arte e la Cultura Digitale? A unire personaggi apparentemente lontani tra loro e anime così diverse ha pensato il festival Videocittà, che nella sua seconda giornata ha ospitato un interessante incontro con l’attrice di Boris e del Ari-cassamortari di Claudio Amendola (prossimamente a teatro), protagonista dell’incontro delle 20 in programma sul palco della terrazza G3, prima di quelli con Luca Ravenna e il videomaker Lawrence Lek, nel quale ha parlato di sé, della sua infanzia a Città Giardino e al Tufello alla giovinezza passata “abbastanza per strada“, del rapporto con suo figlio (“avrebbe dovuto esserci lui qui, al posto mio”) e del suo prossimo impegno, alla sala Umberto – dal 7 al 12 ottobre – con la piece “Secondo lei”.
“Un monologo che dentro ha un personaggio maschile“, come lo definisce lei, “il racconto di una storia d’amore che ha da subito un problema che all’inizio sembra risolvibile, velocemente, e anzi non è un problema perché a noi ragazze hanno insegnato che quando ci sono delle défaillances non è un problema, non lo dobbiamo dire, né bisogna farlo notare, perché sennò fai solo peggio, devi fingerti morta. Perché il personaggio di lui è impotente – spiega, scherzando con la platea… – Gelo! Esatto, così! L’ho scritto per questo. L’unica cosa che ho trovato su questo argomento è Il bell’Antonio di Mauro Bolognini che risale al 1960“.
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“Mi scrivono donne che vivono questa situazione senza riuscire a risolverla perché non si capisce neanche se è un problema fisico o psicologico, talmente c’è il silenzio, il veto, su questa mancanza di contatto, che proprio hanno semplicemente rinunciato“, dice, concludendo una piacevole conversazione che era iniziata parlando della sua “famiglia sgangherata“ e di come lei facesse “le cose degli adolescenti che non vengono controllati, cioè facevo sega a scuola e poi stavo in mezzo alla strada, uscivo col cane dicendo che andavo a comprare la scatoletta e tornavo il giorno dopo“.
Quanto alla star di Hollywood – che l’anno prossimo rivedremo insieme alla sorella Maggie, regista del ‘Frankestain’ The Bride – è uno degli accompagnatori di quanti sceglieranno di approfittare dei video brandizzati Prada a disposizione delle esperienze immersive di cinema VR offerte dall’Impersive in programma all’anfiteatro. Una occasione unica per viaggiare nel deserto con le macchine della Dakar, visitare la Dubai più moderna o rivivere le emozioni di Luna Rossa in compagnia del bel Jake (video disponibile anche su Youtube, come vedete in fondo alla pagina, ma che vi consigliamo di visionare da cellulare).
Più passive, in un certo senso, ma ugualmente affascinanti i video messi a disposizione dal Salotto di Rai Cinema (il Re-Imagine Cabiria di Mattia Arrigoni, Aurora con Ginevra Francesconi che interpreta una storia di femminicidio dalla parte della vittima, Fisheye di Jonathan Pêpe, per passare dal fondo del mare al mercato rionale nei panni di un povero pesce e un video che permette di rivivere una precedente installazione nel gasometro e ammirare Roma dall’alto, in volo), al piano terra dello stesso G3 insieme ad Agorà EXPO e MachineZero, tra i fiori all’occhiello dell’edizione, insieme ai tanti appuntamenti musicali in programma all’Opificio 41 e sul Main Stage, da Seulement al dj-set della bassista dei Maneskin Victoria De Angelis.
Oggi e domani continuano i quattro giorni di programmazione di Vivicittà, il festival della visione e della cultura digitale che consente di esplorare l’incredibile mondo delle immagini in movimento all’interno della suggestiva area del Gazometro di Roma. Con le installazioni, la videoarte, i vari video mapping, esperienze immersive, music audiovisual shows, talk e AV experiences, ma soprattutto con l’imponente e magnifico Solar, di Quayola, che vi avevamo presentato insieme al programma generale e al quale le foto (qui sopra) non rendono onore.
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