Hail, Caesar!, Usa, 2016 Regia Joel ed Ethan Coen Interpreti Josh Brolin, George Clooney, Alden Ehrenreich, Ralph Fiennes, Scarlett Johansson, Tilda Swinton, Frances McDormand, Channing Tatum, Jonah Hill Distribuzione Universal Durata 1h e 46′
In sala dal
10 marzo
Hollywood, anni ’50. Nei studios della Capitol Pictures il fixer Eddie Mannix corre tutto il giorno per risolvere problemi. Ripulisce l’immagine delle star macchiata da scandali legati ad alcol, sesso e droga, arbitra diatribe teologiche tra i consulenti di un film a sfondo biblico, placa capricci, pretese, crisi isteriche, impedisce che giornaliste di gossip facciano esplodere rumors e maldicenze. Le cose si complicano quando l’attore protagonista di un film su Gesù e la conversione di un centurione romano viene rapito dal set da un gruppo di comunisti decisi a cambiare il futuro.
Nel raccontare splendori e miserie, charme e follie della vecchia Hollywood, quella della golden age, i fratelli Coen, nella commedia che chiude la “trilogia degli idioti” e che ha inaugurato l’ultima Berlinale, attraversano con ironia, divertimento e passione i diversi generi cinematografici con relativi cliché, dal musical al dramma, dal western al peplum, ma l’omaggio alla Babilonia di cartapesta dai fondali dipinti è scevro da qualunque sentimento nostalgico. Troppo diverso è il cinema dei Coen, sempre a distanza di sicurezza dagli studios (ma non troppo lontani), da quello che mettono in scena in questo film. I registi, che avevano già frequentato quel mondo con Barton Fink, raccontano con intelligenza a volte feroce i meccanismi che stanno dietro la costruzione della finzione, quelli necessari per plasmare un mito e dar forma a sogni meravigliosamente effimeri. Tra una risata e l’altra non si smette mai di elencare colti e sofisticati riferimenti davanti a un film dei Coen, ma ogni tanto è forte la sensazione di avere che fare con un divertissement un po’ fatuo che in alcuni momenti rischia di girare a vuoto. Tra le grandi sorprese però ci sono Channing Tatum protagonista di un tip tap da urlo e Alden Ehrenreich nei panni di un attore cane costretto a lasciare momentaneamente gli stivali da cow boy per addentrarsi in un sofisticato dramma sociale, con esiti che vi lasciamo immaginare.