FORREST GUMP: 5 MOTIVI PER (RI)VEDERLO

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«Corri Forrest, corri ». Non sa fare molto altro Forrest Gump, ragazzo di Greenbow (Alabama) con un’intelligenza sotto la media. La corsa però lo salverà sempre e gli permetterà di avere occasioni precluse alla maggior parte delle persone “normali”. Forrest Gump, firmato da Robert Zemeckis, è un’opera costellata di riferimenti e citazioni cinematografiche, di frasi rimaste nella memoria di una generazione, di scene meravigliose che ripercorrono una fetta di storia americana. Tra le altre cose, ha platealmente sconfitto Pulp Fiction, il capolavoro di Quentin Tarantino, durante la notte degli Oscar del 1995. Non tutti sanno poi che il ruolo del simpatico tontolone era stato offerto allo stesso John Travolta che lo aveva rifiutato, ovviamente mangiandosi le mani dopo la bruciante sconfitta. Forrest Gump è un gran film, mai banale, che merita di essere guardato.

Ecco i 5 motivi per cui è un film che va (ri)visto!

1 «LA VITA È COME UNA SCATOLA DI CIOCCOLATINI, NON SAI MAI QUELLO CHE TI CAPITA »
Questo non è certo un aforisma da bacio perugina, è la citazione piazzatasi al quarantesimo posto tra le battute migliori del cinema e divenuta simbolo dell’intero film. Una frase che incarna dentro di sé il senso profondo dell’opera di Zemeckis. Forrest non sa cosa gli succederà in futuro e vede ogni nuova occasione come una scoperta, come un dolcetto che va gustato anche se non si sa bene se è buono o cattivo, ma vale la pena tentare. Tom Hanks riesce nel difficile compito di incarnare la purezza d’animo di un simile personaggio, conferendogli anche una vena comica, ilare e mai patetica.

Forrest cioccolatini

2 LE RICETTE DI BUBBA
Benjamin Beauford Blue detto Bubba e Forrest si sono conosciuti nell’esercito e sono diventati subito amici – e come potevano due persone così strane (ed emarginate) non esserlo? 
Bubba, ha una sola cosa in testa, una vera e propria ossessione: i gamberi. Epico il fatto che accanto alla dura vita militare che passa sullo schermo, fatta di pulizie dei pavimenti con lo spazzolino e rigidi ordini, ci sia in sottofondo la litania del soldato afroamericano dalle grossissime labbra (tutte naturali eh!) che spiega come pescare i gamberi e come cucinarli in ogni modo possibile. Un decalogo di piatti degni di essere proposti da Gordon Ramsay in uno dei suoi programmi culinari.

3 EPIC FAILS QUOTES
Forrest, proprio per il suo scarso quoziente intellettivo, in determinate situazioni pronuncia delle frasi che solo un bambino di cinque anni potrebbe dire senza sentirsi in profondo imbarazzo.
E questa cosa gli capita spesso, rendendo il film estremamente comico e interessante. Eccone alcune.

Frase: «Devo fare pipì »
Situazione in cui viene pronunciata: Washington, Casa Bianca, incontro con John Fitzgerald Kennedy. Forrest quella sera ha proprio una gran sete e ha la brillante idea di scolarsi quindici Dr.Peppers. Quando arriva il momento di stringere la mano a Kennedy alla sua domanda «Come si sente? » lui con le gambe incrociate risponde «Devo fare pipì ». Meraviglioso esordio con il Presidente degli Stati Uniti.

Forrest Gump-Kennedy

Frase: «Tenente Dan gelato alla crema? »
Situazione in cui viene pronunciata: il tenente Dan voleva morire da eroe in Vietnam insieme al suo plotone e soprattutto non voleva tornare a casa come un disabile senza futuro. Forrest ignorandolo gli salva invece la vita. Al tenente vengono amputate le gambe, sta soffrendo e in ospedale accanto a lui Forrest a pancia in giù con il sedere fasciato perché colpito da una pallottola durante la fuga, mangia un gelato. Girandosi verso il moribondo dice: «Tenente Dan gelato alla crema? ». Chi non lo avrebbe detestato ancor di più?

Frase: «Sono un po’ stanchino. Credo che tornerò a casa ora »
Situazione in cui viene pronunciata: Forrest un giorno decide di correre. Lo fa per un ideale? Per patrocinare una causa? No, certo che no, Forrest il motivo non lo sa, aveva solo voglia di correre, e continua nella sua impresa insensata attraversando l’America per circa due anni e creando una folta schiera di seguaci. Ad un certo punto si ferma e dice «Sono un po’ stanchino. Credo che tornerò a casa ora »Â lasciando interdette tutte le persone che lo affiancavano. È un po’ come se improvvisamente il capo di una setta dicesse ai suoi adepti «Per voi quello che faccio ha un significato, per me no. Ora mi sono stufato tanti saluti ».

Forrest_Gump

4 I DOORS
Oltre a pezzi e musiche composte da Alan Silvestri in Forrest Gump si possono sentire numerose canzoni entrate a buon diritto nella storia della musica,
da Hound Dog di Elvis Presley a Respect di Aretha Franklin passando per Sloop John B dei Beach Boys sino a All Along the Watchtower di Jimi Hendrix. I Doors però ricoprono un ruolo di spicco, con ben cinque loro pezzi inseriti nel film, come Love Her Madly o Hello, I Love You. Il gruppo fondato da Jim Morrison è considerato uno dei più influenti e controversi di tutti i tempi, soprattutto per aver unito il rock – che si mescola con toni blues, jazz e psichedelici – ai testi poetici e trasgressivi del Re Lucertola. People Are Strange – che si può sentire quando Forrest impara a giocare a ping-pong – è assolutamente perfetta per lo spirito del film: «When you’re strange Faces come out of the rain When you’re strange No one remembers your name When you’re strange When you’re strange When you’re strange » (Quando sei strano, i volti vengono fuori dalla pioggia. Quando sei strano, nessuno ricorda il tuo nome. Quando sei strano. Quando sei strano. Quando sei strano)

5 FORREST NELLA STORIA
Il nostro ormai adorabile protagonista ha partecipato nel film a molti importanti eventi che hanno segnato la storia americana.
Forrest da bambino ha istintivamente ballato sulle note di un giovane compositore squattrinato: il ragazzo era Elvis Presley e i movimenti del piccolo Gump erano quelli che hanno poi reso celebre il Re. Ha anche tenuto un discorso al Lincon Memorial durante la manifestazione contro la guerra del 21 ottobre 1967 e, soprattutto, ha “inventato” lo smile asciugandosi la faccia infangata con una t-shirt gialla. E questo solo per citarne alcuni esempi. Ma come hanno fatto ad inserirlo in particolari momenti storici? Semplice, effetti speciali! Tom Hancks ha quindi potuto essere intervistato con John Lennon e stingere la mano a Kennedy. Una curiosità: quando Forrest giocava a ping-pong la pallina in realtà non c’era, è stata aggiunta dopo!

Rudy Ciligot