LA SCOMPARSA DI KIAROSTAMI SULLA STAMPA INTERNAZIONALE

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Abbas Kiarostami è stato il cineasta più influente dell’Iran del dopo-rivoluzione. Le sue opere, nutrite della ricca cultura artistica e intellettuale del proprio Paese, sono legate alla realtà dell’Iran contemporaneo, ma hanno un respiro poetico e universale, affrontando temi come il senso della vita, la morte, l’isolamento, la dignità dell’uomo, la condizione femminile, la maestosità della Natura. Ecco come alcuni dei più importanti quotidiani e magazines specializzati hanno ricordato il Maestro scomparso ieri a Parigi. 

William Grimes, New York Times

Abbas Kiarostami, spesso acclamato come il più grande cineasta iraniano, i cui drammi penetranti in forma di parabola sulle persone comuni e i loro problemi riflettevano una visione poetica e una mente filosofica, è morto lunedì a Parigi. Aveva 76 anni.
… La sua acuta rappresentazione dei problemi morali e delle crisi individuali, che ricorda Ingmar Bergman, impressionò profondamente i critici.

Owen Gleiberman, Variety

Il maestro iraniano ha trasformato il cinema in un’affascinante meditazione.
… Se i popcorn movies americani, con il loro potere d’intrattenimento, escono in ogni angolo del globo con un dominio senza precedenti, ciò non significa che altri stati d’animo non possano apparire straordinari nel buio della sala. Negli ultimi vent’anni, quasi ogni volta che avete visto un film del maestro iraniano Abbas Kiarostami, scomparso ieri, potevate sentirlo placare il vostro bisogno di sensazioni, allentare la vostra capacità di concentrazione e forse anche rallentare il battito cardiaco. Potevate sentirvi risucchiati in un differente stato di essere.

The Hollywood Reporter

Il regista iraniano, che nel 1997 vinse la prestigiosa Palma d’Oro con Il sapore della ciliegia e continuò a lavorare nonostante l’opposizione del governo, è scomparso lunedì all’età di 76 anni. 
… Martin Scorsese lo ha ricordato dichiarando: «Sono rimasto profondamente scosso e rattristato nell’apprendere la notizia della morte di Kiarostami, uno dei rari artisti dotati di una speciale conoscenza del mondo, espressa in parole dal grande Jean Renoir “La realtà è sempre magica”. Per me, quest’affermazione riassume lo straordinario corpus delle opere di Kiarostami. Alcuni definiscono i suoi film “essenziali” o “minimalisti”, ma in realtà sono proprio l’opposto. Ogni fotogramma de Il sapore della ciliegia o di Dov’è la casa del mio amico? trasuda bellezza e sorpresa, ed è ripreso con pazienza e raffinatezza».

Ronald Bergan, The Guardian

Dopo la rivoluzione del 1979, il cinema vibrante e originale dell’Iran trovò spazio sul palcoscenico mondiale.  Tra i tanti eccellenti cineasti che contribuirono alla new wave iraniana, il più celebrato fu Abbas Kiarostami, morto ieri a 76 anni. Kiarostami, i cui film sottilmente enigmatici giocano in modo brillante con i preconcetti del pubblico, fu considerato uno dei più grandi registi della scena mondiale… Invece di affrontare l’ufficio della censura, ne accettò le linee guida generali, e lavorando all’interno di quel perimetro realizzò film che avevano un significato metaforico.