MY FRENCH FILM FESTIVAL: “ALLELUIA”

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Id., Francia/Belgio, 2015, Regia Fabrice Du Welz Interpreti Lola Dueñas, Helena Noguerra, Laurent Lucas, David Murgia, Stéphane Bissot Durata 1h 35′

L’inquietante e violenta opera firmata dal regista belga Fabrice Du Welz, racconta con estrema crudezza l’amore malato di due anime perse: guardatelo anche voi su www.myfrenchfilmfestival.com/it/ 

Alleluia«Gli innamorati diventano spesso nervosi, pericolosi. Perdono il senso della realtà. Perdono il senso dell’umorismo. Diventano irritabili, psicotici e noiosi. Ammazzano perfino la gente ». Le parole di Charles Bukowski sono perfette per descrivere il macabro ed inquietante Alleluia, in concorso al My French Film Festival.
Gloria è una donna sola, all’apparenza timida e insicura. Un giorno incontra Michel, affascinante uomo conosciuto tramite un sito di appuntamenti. Tra i due scoppia immediatamente la passione. Il giorno successivo Michel però si rivela per quello che è in realtà: un truffatore bugiardo. L’uomo infatti chiede un prestito alla nuova amante e subito dopo scompare nel nulla. Gloria decisa a non arrendersi lo rintraccia e  nel tentativo disperato di salvare il loro amore, abbandona la figlia e decide affiancare Michel nei suoi raggiri. La gelosia molto presto si insinua nella loro relazione distorta, portando i due a lasciare dietro di sé una scia di morte e violenza.

AlleluiaFabrice Du Welz, regista che si era fatto notare nel 2004 dirigendo il disturbante Cavaliere, per il suo film trae ispirazione dalla storia vera di Raymond Fernandez e Martha Beck, una sorta di Bonnie e Clyde del delitto passionale, già portata sul grande schermo prima da Leonard Kastle con The Honeymoon Killers (1969) e poi da Arturo Ripstein con il suo Deep Crimson (1996).
In Alleluia il regista belga ci conduce con raro talento nel delirante viaggio di due anime perse, unite da un amore malato. Impeccabili le inquadrature e i movimenti della macchina da presa, che riescono a sottolineare ancor di più lo squilibrio dei personaggi. Da una parte Gloria, una donna che indossa una maschera distorta dalla quale trapela l’anelante terrore per la solitudine, dall’altro Michel, un narcisista che trova la sua soddisfazione più profonda nel conquistare le donne. Du Welz, con la sua opera, scava nei recessi dell’animo umano, così fragile e al contempo così mostruoso.

Rudy Ciligot

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