ROMAFICTIONFEST: “THE LAST PANTHERS”, OLTRE LA LINEA DEL FUOCO

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La Pantera Rosa, gioielli sfavillanti, la feroce criminalità europea e il bene il male quanto mai offuscati e confusi. Il tutto, musicato dal Duca Bianco: è The Last Panthers, miniserie televisiva prodotta da Sky Atlantic UK e Canal +, presentata oggi in anteprima al RomaFictionFest. In chiaro? Il 13 novembre, in prime time su Sky Atlantic HD!

The Last PanthersUna linea tracciata da sangue, polvere da sparo e ricordi tanto dolorosi quanto ingombranti. Quattro città, diametralmente opposte tra loro, per passato, presente e futuro. E tanti, troppi, infiniti soldi che scrivono le regole del gioco e le sfumature dei personaggi. Riassumendo a parole in The Last Panthers, ennesimo esempio di come la Tv, ormai, sia sempre più incollata al linguaggio cinematografico, viene fuori la forza più grande della miniserie prodotta Canal + e Sky Atlantic UK: ovvero l’intreccio dei personaggi, mischiati a al tal punto da non essere più distinguibili tra loro, i quali sostengono tutto il peso di una storia che, ideata da Jack Thorn e basata sul soggetto di Jean-Alain Laban e Jerome Pierrat, diventa poliziesco ma anche crime, con un pizzico di thriller e uno sfondo drammaticamente storico e vero. Lo show, suddiviso in sei episodi e in arrivo in prime time su Sky Atlantic HD il 13 novembre (on demand dal 12), si basa infatti sugli scritti di Pierrat, giornalista francese, che raccontano la quasi leggenda della Pantera Rosa, ossia la banda mitteleuropea specializzata in rapine di pietre preziose e diamanti di inestimabile valore.

The Last PanthersRomanzata e glaciale al punto giusto, grazie all’occhio curato e metodico del regista Johan Renck, The Last Panthers ha degli interpreti d’eccezione: Samantha Morton, Tahar Rahim, John Hurt e Goran Bogdan. La vicenda prende vita a seguito di una pianificata rapina (dove, con una trovata assai riuscita, vediamo anche un’impronta rosa ad effetto) e alla successiva fuga da parte dei malviventi, capeggiati da Milan (un ottimo Goran Bogdan), ma le cose prendono un’inaspettata piega drammatica. Ad indagare sul caso, a cavallo tra una livida Marsiglia, Londra e Belgrado, ci sono Naomi (Samantha Morton), che lavora per una società di assicurazioni e Khalil (Tahar Rahim), detective francese. Le loro indagini, pian piano, svelano poi un’organizzazione sovranazionale, dove le istituzioni, le banche, le forze dell’ordine e i pericolosi banditi sono letalmente mischiati tra loro.

The Last PanthersPresentata in anteprima al RomaFictionFest, The Last Panthers, è un altro, lampante esempio della grande coesione che lega le produzioni Sky. A riguardo, il direttore di Sky Atlantic Italy, Antonio Visca, ha detto che: «Questa serie è un passo importante per Sky Atlantic Italia, perché la collaborazione tra le tre Sky Atlantic è sempre più integrata. The Last Panthers è una produzione europea, e ben rappresenta l’integrazione di Sky. Poi, è molto vicina al modo di operare che abbiamo in Italia… ». La serie, oltre che da Visca, è stata portata in Italia dal produttore, Peter Carlton: «The Last Panthers è un collegamento con i Balcani e la storia, importantissima, va oltre il materiale d’archivio che ci ha fornito Jerome Pierrat. Lui, che devo dire, ha conoscenze alquanto… pericolose, ci ha portato in vari luoghi, così abbiamo creato i personaggi e la cornice che ruota attorno a loro ». La serie Sky, tra l’altro, va a toccare il delicato nervo della criminalità europea, vista e descritta in moltissime opere per il cinema e la Tv. Qui però l’agglomerato di malvagità e brutalità dei criminali, è spiegato e analizzato senza alcun filtro: «Per noi è stato gratificante, quando siamo andati in Serbia, aver avuto un plauso per come avevamo capito e descritto la violenza del posto, senza ridurli a macchietta », ha dichiarato Carlton. Una produzione europea, con interpreti, come detto, di incredibile spessore: «I grandi attori fanno una cosa solo quando li convince in pieno., ha continuato il produttore, Poi, a livello finanziario, abbiamo avuto molto budget, dunque siamo riusciti a toccare la stessa qualità di una grossa produzione cinematografica. La Tv, tra l’altro, permette agli attori di essere conosciuti anche al di fuori del cinema ».

Altro aspetto di assoluto rilievo, è quello che riguarda la colonna sonora, incisa da David Bowie sugli eleganti titoli di testa, che alternano, confluendoli in un’atmosfera oscura, pistole, teschi, occhi e diavoli tratti dalle opere di Matthias Grunewald e Hyeronimus Bosch: «Cercavamo un’artista sconosciuto per l’intro! No, scherzi a parte, con Bowie volevamo qualcosa di noto ma europeo. Cercavamo una musica sexy e cool e il Duca Bianco è stato perfetto. Quando la produzione gli ha parlato del lavoro, lui ha studiato molto la serie e, qualche giorno dopo, ci ha ricevuto a New York dove ha detto sì! », ha concluso Peter Carlton.

Damiano Panattoni