TOM HANKS: L’EROE DI HOLLYWOOD COMPIE 60 ANNI

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Henry e Kip. Tutto iniziò da qui. Da una sitcom targata ABC dove un giovane originario di Concord, California, ebbe la prima vera occasione di realizzare il suo sogno: entrare nel mondo del cinema.

Quel ragazzo era Tom Hanks, che oggi compie 60 anni. Figlio di Amos Mefford Hanks – un lontano discendente del Presidente Abraham Lincoln – e di un’ infermiera, Janet Marylyn Frager, all’epoca l’attore era impegnato a fare gavetta in tv alternando qualche piccolo ruolo al cinema, come quello di Elliott nel film slasher He Knows You’re Alone. Era il 1980. Nonostante una partecipazione ad un episodio di Happy Days l’incontro fondamentale con Ron Howard avvenne solo nell’84 quando Hanks batté la concorrenza di Jeff Bridges, Richard Gere e John Travolta guadagnandosi il ruolo da protagonista di Splash – Una sirena a Manhattan. Il trionfo al botteghino trasformò l’attore nella star che tutti oggi conosciamo. Un interprete dal talento in discusso che già nel 1988 ottenne la prima nomination agli Oscar grazie alla commedia Big diretta da Penny Marshall.

Gli anni Novanta segnarono però la vera svolta nonostante la falsa partenza con Il falò delle vanità, un flop per la regia di Brian De Palma. Fortuna volle che nello stesso periodo Tom lavorò anche al film Joe contro il vulcano che sancì la nascita della coppia di cuori più amata del decennio. Tom Hanks e Meg Ryan divennero imbattibili al box office merito anche della sceneggiatrice Nora Ephron che volle i due attori come protagonisti di Insonnia d’amore e C’è posta per te. I ruoli da eroe romantico all’epoca si alternarono a interpretazioni drammatiche che conquistarono il pubblico e la critica. Nel 1993 con Philadelphia e nel 1994 con Forrest Gump Tom riuscì nella non facile impresa di essere premiato dall’Academy come miglior attore protagonista per due anni consecutivi. Un enorme successo che però non lo accompagnò quando Hanks si spostò dietro la macchina da presa per la sua opera prima Music Graffiti. Il fallimento non gli impedì di scrivere altre memorabili pagine di cinema con Apollo 13, Salvate il soldato Ryan e Cast Away.

Grazie a Ron Howard e Steven Spielberg negli anni Tom è diventato l’eroe d’America con la faccia pulita e dai sani principi. Un’incursione sul grande schermo nei panni di un cattivo si registra solo nel 2002 per Era mio padre se si esclude la commedia a tinte noir Ladykillers firmata dai fratelli Coen. Una breve parentesi che lascia presto spazio ad un’altra passione di Hanks: il doppiaggio. È la sua voce a dare vita al cowboy Woody nei tre capitoli di Toy Story ma anche al controllore del magico treno natalizio Polar Express. In seguito l’attore ha vestito più volte i panni dell’esperto di Robert Langdon nella saga cinematografica iniziata con Il codice Da Vinci ed anche quelli di produttore come per miniserie Band of Brothers. Hanks e Spielberg hanno portato la Storia al centro della scena anche di recente ne Il ponte delle spie, per raccontare le vicende di uomini semplici che devono fare i conti con eventi straordinari. Proprio come il pilota Chesley Sullenberger, che salvò tutti i passeggeri del volo US Airways 1549 con un ammaraggio sul fiume Hudson, a cui Tom presterà il volto nell’atteso Sully di Clint Eastwood. Un eroe di tutti i giorni leale e onesto come quelli che Hanks ci ha insegnato a riconoscere mentre diventava un gigante del cinema.