VALENTINA LODOVINI, LA NOSTRA INTERVISTA SOCIAL PER CIAK IN MOSTRA

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Giurata del concorso Orizzonti al Festival di Venezia, Valentina Lodovini è passata a trovarci nella redazione di Ciak In Mostra, e ci ha raccontato qualcosa in più su di lei e la sua esperienza.

LA GIURATA Lo vivo come un privilegio, sono prima di tutto una spettatrice, e solo dopo un’attrice. Avere la possibilità durante la giornata di vedere più di un film è una cosa che non mi capita spesso e che vivo come una fortuna particolare. In più questo mi permette di confrontarmi con esperienze e sensibilità diverse, vedo film provenienti da tutto il mondo. Sento la responsabilità, ma sapevo sarebbe stato così, non ho mai avuto problemi ad esprimere un giudizio, anzi per me che spesso le subisco è bello a volte esprimere un’opinione. Poi credo che i film siano o belli o brutti senza via di mezzo e mi piace parlare solo dei film di mi piacciono, parlare di quelli che non mi piacciono invece lo reputo una perdita di tempo.

IL FESTIVAL Purtroppo però non sono riuscita a vedere altri film della Mostra, non c’è stato davvero tempo. Credo però che in questo periodo i Festival siano più utili che in altri periodi. È finita un’era di cinema e ne sta arrivando un’altra, in questo contesto i Festival di cinema sono molto preziosi e danno la possibilità di vedere e di parlare di film che altrimenti sarebbero invisibili.

L’ATTRICE E I FILM PREFERITI È impossibile dirne una, ma direi Carole Lombard, è la prima attrice comica e credo che noi attrici donne le dobbiamo davvero tanto. I miei film preferiti sono Paisà e Dersu Uzala, che mi hanno aiutato a capire chi sono.

I SOCIAL Utilizzo sia Facebook, che Instagram, che Twitter, credo che tutti siano utili a loro modo e per scopi diversi. Per chi fa il mio mestiere ritengo che Instagram sia in qualche modo più legato al prodotto. Io amo il mistero della mia intimità, non mi piace far vedere le mie cose. Credo nella misteriosità dell’attore, racconto qualcosa di me, ma non c’è quotidianità in quello che posto. Facebook è più per il pubblico che ti segue e ti supporta, mentre Twitter lo ritengo più uno scambio tra gli addetti al lavoro. Su Facebook poi ho anche delle pagine fan, che però non dipendono da me. Credo che possano essere pericolosi come strumento, ma anche pratici. Io mi sono avvicinata ai social per adeguarmi alla contemporaneità, nonostante sia molto legata alla tradizione e alla storia. Dalle letture dei commenti si scoprono un sacco di cose su come il nostro paese si sta evolvendo o involvendo, ma i social possono essere preziosi per dire la tua.

I PROSSIMI PROGETTI Sarò dal 6 ottobre al cinema con il nuovo film di Roberto Faenza, La Verità sta in cielo, che racconta il sequestro di Emanuela Orlandi. Io interpreterò una giornalista che fu coinvolta e tutt’ora è coinvolta in queste vicende.