Vicini di casa, una doppia coppia vincente tra amore e pudore

Claudio Bisio, Valentina Lodovini, Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni nel Carnage italiano

0
Vicini di casa

“L’occasione di indagare i segreti che si nascondono nella coppia, dal punto di vista della sessualità e dell’intimità” l’aveva definito il regista Paolo Costella alle Giornate professionali di Sorrento, che dal 1 dicembre sarà nei cinema, su oltre 400 schermi, con il suo nuovo Vicini di casa. Un film sulle coppie, e non sullo scambio di coppie, sulle relazioni e sui tabù e i pudori che ci imponiamo e ci facciamo imporre dal contesto in cui viviamo. E nel quale la doppia coppia – vincente – messa in campo ha i volti di Claudio Bisio, Vittoria Puccini, Valentina Lodovini e Vinicio Marchioni.

LEGGI ANCHE: Giornate di Sorrento, per Medusa Supereroi e Vicini di Casa

 

Sono loro ad accompagnarci nei segreti della realizzazione del film e a invitarci al cinema a vederlo, anche per sbirciare le reazioni del vicino al continuo succedersi di rivelazioni cui si assiste durante la cena tra Giulio e Federica (Claudio Bisio e Vittoria Puccini), coppia consolidata e un po’ in crisi, e i nuovi vicini del piano di sopra, Laura e Salvatore (Valentina Lodovini e Vinicio Marchioni), una coppia affiatata, vitale, vivace e spesso “rumorosa”.

Un’intreccio che nasce dal Sentimental di Cesc Gay, ma che fa pensare al Carnage di Roman Polański e al Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, all’epoca affiancato proprio da Costella come co-sceneggiatore… “C’è sicuramente una eredità, anche se non calcolata, visto che la storia viene da una pièce spagnola – dice lui stesso, sottolineando la necessità di cambiare. – Noi l’abbiamo fatto usando il sesso per raccontare la coppia, ma in generale è la commedia che deve mischiarsi ad altri generi, esplorare nuovi stili, toni, temi, per non rimanere troppo uguale a se stessa. Nel nostro piccolo, abbiamo scelto il sesso, che troppo spesso la commedia ha timore a usare in questo modo”.

Vicini di casa

“Ho accettato il ruolo senza leggere il copione, appena mi hanno detto che avrei baciato Vittoria. E invece sono finito a baciare Vinicio” raccontava un divertito Claudio Bisio prima di ammettere di essere “lontanissimo” dal suo Giulio: “ho fatto tanta fatica a interpretare un musone, un noioso. Che incarna il punto di vista dell’italiano medio, della gente comune, che sgrana gli occhi se sente una proposta strana e si difende col sarcasmo, anche se questo un po’ mi appartiene”.

“Io mi sono divertito molto a creare questo pezzo di manzo, aitante, senza filtri in maniera quasi fanciullesca, con qualcosa di ingenuo e di puro, – sono le parole che usa Vinicio Marchioni per descrivere il suo personaggio, quello che il collega avrebbe voluto per sé… – Ho cercato di lavorare sul concetto di verità, sulla libertà, la promiscuità sessuale, sul non avere pudore nemmeno a dire le cose”.

LEGGI ANCHE: Vicini di casa, la prima foto del cast durante le riprese

“Una pentola a pressione” definisce invece Vittoria Puccini la sua Federica, “chiusa, compressa, che ribolle. Che non comunica, ma ha ancora curiosità e intravede in questi due vicini di casa, così diversi e disinibiti, la possibilità di dare una scossa al suo matrimonio”. “Parte imbarazzata, guidata dal pudore, ma piano si apre e cerca di tirare fuori il marito dal guscio” aggiunge, convinta che lei e Laura siano “il motore del cambiamento, ognuna nella propria coppia”.

Laura è Valentina Lodovini, “un personaggio che non avevo mai incontrato fino a ora, e mi è garbato tantissimo!“. “Laura è salda, vive le proprie emozioni senza pregiudizi – dice l’attrice. – Come psicologa doveva avere una parte empatica, di ascolto e di comprensione, e per questo ho cercato di renderla molto composta. Mi sembrava potesse essere lì la sua originalità, visto il rischio di renderla volgare, sguaiata, o troppo trattenuta. Ho potuto renderla vera, una vera vicina di casa, non una macchietta, ma allo stesso tempo sincera e sensuale.

Lei e Federica sono quelle che non fanno finta di nulla, che si ascoltano, anche se non hanno chiare le proprie frustrazioni, le infelicità, le mancanze, le affrontano – aggiunge ancora la Lodovini, prima di allargare lo sguardo all’esperienza professionale vissuta. – Questo sicuramente è un film sull’amore, sulle coppie, e sugli effetti che produce lo scorrere del tempo sulle relazioni. E’ una commedia sofisticata in cui si ride e si chiede il coinvolgimento attivo del pubblico. Si gioca con i tabù culturali degli spettatori, che vengono subito messi a nudo. Trovo originale che, in qualche modo, ci si debba confrontare con il proprio senso del pudore e con l’idea di sesso, su quello che se ne pensa, se sia un peccato o qualcosa di meraviglioso…”.

Vicini di casa