2021 al Cinema, i migliori dell’anno e i risultati nei dati Cinetel

Record e incassi della stagione, tra cali e misure anti-Covid-19

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Cinema 2021 dati Cinetel

In attesa di dati e analisi dettagliate che verranno diffuse nel corso del mese di gennaio 2022, la società Cinetel srl che cura quotidianamente la raccolta degli incassi e delle presenze dei cinema in Italia ha comunicato i risultati dell’anno che si conclude. E nel quale si sono registrati complessivamente incassi per 170 milioni di euro al Box Office (per 25 milioni di presenze), con un calo del 51% circa rispetto alla media dello stesso periodo maggio-dicembre degli anni 2017, 2018 e 2019.

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Il tutto in un mercato fortemente condizionato dall’emergenza sanitaria, che ha imposto la chiusura delle sale per 4 mesi (da inizio gennaio a fine aprile) e il cui nuovo aggravarsi ha avuto un impatto sui risultati di Box Office durante le festività di fine anno. Un risultato leggermente inferiore a quello del 2020 (-7% incassi e -11% presenze) che aveva tuttavia beneficiato di uno dei migliori avvii di sempre in condizioni di mercato pre-pandemiche, e di un decremento del 71% degli incassi e del 73% delle presenze rispetto alla media del triennio 2017-2018-2019.

Così il Presidente di Cinetel, Davide Novelli:

“La misurazione dei risultati di un settore durante una fase così complicata, specialmente in un comparto come quello cinematografico tra i più colpiti dallo scenario pandemico, richiede molta attenzione nell’interpretazione dei dati: sono numeri che segnalano la gravità e lo stress economico e sociale subito dalle sale e dalle distribuzioni cinematografiche, ma che al tempo stesso sottolineano la vitalità e la capacità di reagire dell’intera filiera”.

Durante l’anno sono stati distribuiti più di 430 nuovi titoli (inclusi eventi, riedizioni ed edizioni speciali), un dato anche questo in linea con la media di circa 415-420 titoli per lo stesso periodo del triennio 2017-2019.

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Se si considerano però correttamente solo i dati sul periodo maggio-dicembre, i mesi in cui le sale cinematografiche sono state riaperte, il mercato ha registrato invece rispettivamente circa il 51% e il 53% in meno rispetto alla media del periodo 2017-2018-2019 (è opportuno ricordare che nel 2020 le sale sono state chiuse da fine ottobre in poi e quindi non è stato possibile considerare questo anno nella media).

I tre film che hanno complessivamente incassato di più al box office:

  1. Spider-Man: No Way Home (oltre 19 milioni di euro)
  2. Eternals (8.4 milioni)
  3. No Time to Die (8 milioni)

I tre film italiani che hanno incassato di più al box office:

  1. Me contro Te – il mistero della scuola incantata (5 milioni di euro)
  2. Come un gatto in tangenziale – ritorno a Coccia di Morto (3.2 milioni)
  3. Freaks Out (2.6 milioni)

Per quanto riguarda le produzioni italiane, incluse le co-produzioni, si evidenzia un incasso di oltre 36 milioni di € per un numero di presenze pari a circa 5.6 milioni di ingressi ed una quota sul totale di oltre circa il 21% in linea con la media tra il 20% e il 21% delle produzioni locali nel triennio 2017-2019.

È necessario ricordare infatti che le sale quest’anno hanno potuto riaprire solamente a partire dal 26 aprile, in un contesto di sostanziali restrizioni all’accesso come il “coprifuoco” e il distanziamento in sala, sino all’introduzione del “green pass” ad agosto, del “super green pass” e delle ulteriori norme introdotte a ridosso delle festività natalizie.

Ciò nonostante, la graduale e costante riapertura delle sale cinematografiche, stabilmente oltre il 90% a partire dal mese di agosto, e il crescendo di prodotto nazionale e internazionale offerto sul mercato, hanno dato vita ad un trend di crescita mese su mese , rispetto al triennio 2017-2019, che dall’iniziale -87% ha portato il mercato a recuperare e a ridurre la differenza con percentuali inferiori al 40% tra ottobre e novembre, fino al fine settimana antecedente al Natale che, pur in negativo, ha segnato la migliore differenza (-10,7%) rispetto allo stesso periodo del 2019, a dimostrazione della capacità dell’intero settore di recuperare e ripartire, prima del ri-aggravarsi dell’emergenza sanitaria e dell’introduzione delle nuove misure restrittive.