Alvaro Vitali: «Dopo il successo di Pierino il telefono ha smesso di squillare»

L'attore si racconta su Rai 1

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Alvaro Vitali è stato intervistato su Rai 1 alla trasmissione Oggi è un altro giorno. L’attore ha raccontato la sua carriera partendo dagli inizi fino agli ultimi anni dove “il suo telefono ha improvvisamente smesso di squillare”. 

“Nella vita sono stato davvero Pierino, già da piccolo nel quartiere dove sono nato, a Trastevere, facevo molti dispetti. Mia mamma mi portava in collegio, io entravo dalla porta principale e uscivo da quella di dietro, andava a rubare l’uva nei campi e la vendevo. Andavo in giro, usavo la fionda mi divertivo a rompere i vetri… A otto anni ho fatto fagotto, come si dice a Roma, e me ne sono andato a vivere a casa di mia nonna perché non sopportavo più il controllo di mia madre. Dovevo starci un mese e invece sono stato fino a 34 anni”.

L’attore ha parlato poi dei suoi esordi cinematografici con Fellini:

«Ho fatto 150 film, lavorando con registi importanti come Fellini, Dino Risi, Polanski e Monicelli. All’inizio facevo elettricista, poi la mia vita è cambiata quando mi ha chiamato una produzione di Dino Risi che doveva fare un film, “Mordi e fuggi” dove dovevo interpretare un giornalista. mi hanno dato 500mila lire e a qual punto ho deciso di fare cinema. Una volta ero a Cinecittà per fare un provino, era pieno di gente, mi fanno entrare con un altro ragazzo di Napoli, e vedo una sciarpetta bianca, un cappello e una grande luce. Era Federico Fellini. Ha chiesto chi di noi due sapesse fare il verso del merlo e io ho iniziato a fischiare. Poi mi ha interrotto: “Prendete lui che l’altro sta ancora aspettando il merlo”. Da allora è iniziata la nostra collaborazione».

Alvaro Vitali ha continuato poi parlando del successo dei suoi film e del suo improvviso declino:

«Ho fatto 4 film con Pierino, poi molte commedie sexy. Circa quasi 5 film l’anno, ma non sono diventato ricco. La distribuzione e produzione mi stipendiavano mensilmente e in questo modo non si guadagna poi tanto. Ho comprato la mia casa, poi delle macchine che sono una della mia passione, la cambiavo ogni sei mesi. Stavo bene, ero tranquillo, poi il telefonino ha smesso di squillare, dopo questo mi sono sentito escluso dal cinema, non mi chiamavano più, ero depresso, non volevo sentire e vedere più nessuno. Poi grazie a mia moglie ho capito molte cose. Ora insieme a Stefania facciamo degli spettacoli in stile anni 70, facciamo anche del teatro. Ho ricevuto un premio alla carriera, lo aspettavo da molto».