Another End, amore e morte nel film italiano in concorso alla Berlinale 2024

Al cinema dal 21 marzo con 01 Distribution

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Bérénice Bejo, Another End

Due corpi, sconosciuti tra loro, si guardano nel silenzio e nella penombra: dall’immobilità del mistero suscitato da questa immagine è nata a Pietro Messina l’dea di Another End, secondo lungometraggio del regista siciliano dopo il suo esordio alla Mostra del Cinema di Venezia con L’attesa (2015).

Another End è uno dei due film italiani in concorso al 74mo Festival del Cinema di Berlino. La storia sviluppa il tema della morte e del distacco in un racconto fantascientifico che vede protagonisti Gael García Bernal (Mozart in the Jungle, Y Tu Mamá También), Renate Reinsve (La Persona Peggiore Del Mondo, A Different Man) e Bérénice Bejo (Il Passato, The Artist).

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Another End, la trama

Gli occhi svuotati di Sal (Gael García Bernal) sembrano vivere solo di ricordi da quando ha perduto Zoe, l’amore della sua vita. Ricordi, come frammenti di uno specchio infranto che non è possibile ricomporre. Sua sorella Ebe (Bérénice Bejo), che guarda al fratello con crescente preoccupazione, gli propone di affidarsi ad Another End, una nuova tecnologia, che promette di alleviare il dolore del distacco riportando in vita, per breve tempo, la coscienza di chi se n’è andato. È così che Sal ritrova Zoe (Renate Reinsve) ma nel corpo di un’altra donna. Un corpo sconosciuto in cui lui misteriosamente riconosce la moglie. Ciò che si era spezzato sembra improvvisamente ricomporsi. Ma è una gioia fragile, effimera, insidiosa. Può l’amore davvero sopravvivere come un segreto custodito nei corpi?

Nella separazione, nel distacco vivo quasi più intensamente, è come se l’assenza dentro di me definisca meglio ciò che è stato – racconta Messina, regista e cosceneggiatore del film insieme a Giacomo Bendotti Emotivamente è un momento molto intenso e dal punto di vista narrativo diventa anche un momento molto fertile. Raccontare una storia d’amore nel momento della separazione è il modo più efficace per definire la parola amore”.

Amore e morte

È il ciclo più prolifico della storia della letteratura e dell’arte in generale, amore e morte sono due temi indissolubilmente legati che insieme offrono lo spunto per realizzare forse le storie più intense. Al centro di Another End c’è la storia d’amore tra Sal e Zoe, ma il film racconta l’amore anche in senso più ampio e, come lo stesso regista dice, ancora più profondo e drammaticamente sensibile in rapporto con l’esperienza del lutto.

Ci siamo chiesti cos’è che amiamo di una persona: le parole, i pensieri, ciò che sappiamo o che crediamo di sapere dell’altro o amiamo in una dimensione che a che fare con la presenza fisica della persona nel suo corpo?”, dice ancora Messina, palesando la questione definitiva del film e forse degli affetti più importanti della vita umana.

Una fine diversa

Another End pone però di fronte anche ad un altro dilemma, perché, in un ipotetico futuro non troppo lontano dalla nostra realtà e in un luogo indefinito che potrebbe appartenere alla dimensione di qualsiasi città attuale, immagina una invenzione in grado in un certo senso di riportare in vita, per un breve periodo, persone care scomparse in modo improvviso, ma nel corpo vivente di un ospite  volontario. Questo per offrire a coloro che attraversano il lutto la possibilità di dare ai propri cari un ultimo saluto e di congedarsi da questi in modo più risolutivo.

Quando ho iniziato a lavorare per questo film ho pensato che mai e poi mai avrei fatto una cosa del genere, ma ora che ne stiamo parlando sto cambiando idea in merito – confessa Bérénice Bejo in conferenza stampa a BerlinoComincio a pensare che quando si perde qualcuno che ami e non hai il tempo di congedarti da lui, forse potrebbe valere la pena avere questa opportunità. Non so bene cosa farei, ma mi auguro che la tecnologia non arrivi mai a questo punto”.

Bejo aggiunge poi con trasporto di essere stata molto colpita anche dalla storia d’amore che vede protagonisti Sal e Zoe, per lei intensa e carica di significati sul senso stesso della natura dell’amore. Gael García Bernal aggiunge: “Another End è una favola fantascientifica, è un artificio pieno di realtà che ci ha consentito di costruire i nostri personaggi e di entrare nel loro mondo seguendo un processo tanto poetico e creativo quanto filosofico”.

Another End è prodotto da Indigo Film con Rai Cinema, in associazione con TF1, in associazione con Anton, in collaborazione con Number 9 Films e uscirà nelle sale italiane il 21 marzo distribuito da 01 Distribution.