Army of the Dead: arriva la Zombie League

Dopo la versione director’s cut di Justice League, Zack Snyder torna al primo amore, i morti viventi, in Army of the Dead

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Army of the Dead

George A. Romero, il padre degli zombie cinematografici, quando portò a Cannes nel 2005 i primi minuti del suo Land of the Dead, si fece sfuggire una battuta a proposito del remake diretto da Zack Snyder del suo Zombi, o meglio Dawn of the Dead.

«Se dovessi scegliere, i miei zombie li manderei in biblioteca, non in palestra».

Il riferimento era al fatto che i morti viventi di Snyder erano fortissimi e velocissimi, una condizione fisica che sarebbe poi diventata consueta nel genere negli anni a venire. Negli anni successivi il regista si è dedicato ai cinecomic, 300 e Watchmen, e poi all’universo DC, concedendosi poche divagazioni, come il bel film d’animazione Il regno di Ga’Hoole e l’action onirico e femminista Sucker Punch.

Ora, dopo avere completato e dato al mondo la sua versione definitiva di Justice League, film che abbandonò a causa del suicidio della figlia Autumn, il regista di Green Bay è
voluto tornare alle origini.

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Army of the Dead è un progetto che risale al 2007

Con uno sviluppo travagliato. Nel gennaio del 2019 Netflix ne ha rilevato i diritti dalla Warner Bros. mettendolo nelle mani di Zack Snyder. La trama è intrigante: una banda di cacciatori di zombie decide di rapinare uno dei più grandi casinò di Las Vegas, diventata dopo l’apocalisse un enorme campo di contenimento per morti viventi.

Commistione di generi classici, horror e heist-movie che si intrecciano, il tutto condito dallo stile ultra dinamico di Snyder.

«Non avrò le mani legate per questo film»

Aveva dichiarato Snyder quando venne annunciato, in aperta polemica con quanto successo con Justice League, stravolto da Joss Whedon a lui subentrato nel progetto.

«Sarà il più incredibile zombie freak show che abbiate mai visto».

E le premesse ci sono tutte, a partire dal cast, massiccio, per usare un eufemismo. La banda di zombie-killer rapinatori è capitanata da Dave Bautista, l’ex wrestler che dopo essere stato un Guardiano della Galassia e un componente della Suicide Squad (la seconda, quella di James Gunn che vedremo in agosto), è stato scelto da Snyder per questo tour de force, ambientato naturalmente il 4 luglio.

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E quanto succederà a Vegas resterà a Vegas, il perché ve lo lasciamo scoprire da soli. E complice la location, non mancano sorprese e citazioni divertite di film ambientati nella stessa città e anche di una docu-serie Netflix di grande successo.

A parte il lato spettacolare, l’horror è anche un genere politico. «Nel film – ha dichiarato Snyder al mensile Empire – ci sono elementi che sottolineano quest’aspetto: i campi di quarantena sono un riferimento a quanto succedeva agli immigrati negli Usa. Non potevamo immaginare che nel mentre ci sarebbe stata una pandemia e che quelle scene avrebbero assunto un significato completamente diverso».

Army of the Dead

Ma l’aspetto che più interessava a Snyder era ritrovare la pace professionale. Il rapporto con Netflix ha funzionato: «Sono stati fantastici. Per ogni film che ho girato ci sono state
tensioni, esiste un director’s cut di ognuno, persino de Il regno di Ga’Hoole. Army of the Dead invece è già il mio montaggio definitivo».

E Netflix ha capito che questo può essere il franchise di cui avevano bisogno: è già pronto un prequel, ambientato in Europa e incentrato sul personaggio dello scassinatore tedesco Ludwig Dieter, che in Army of the Dead deve violare la cassaforte più impenetrabile del mondo. A interpretarlo Matthias Schweighöfer, che è anche regista del film, a cui si affiancherà una serie animata e un sequel, come conferma lo stesso Snyder.

«Potrebbe esserci, ed è molto eccitante, un piccolo universo Army of the Dead sta nascendo da questa follia».

Army of the Dead sarà su Netflix dal 21 maggio.