Essere Barbra Streisand ha decisamente i suoi vantaggi, oltre a essere una delle più grandi artiste dello spettacolo mondiale da oltre sessant’anni.
Una lunga storia di successi, ma anche di dolori, fragilità, cadute e risalite. Barbra Streisand oggi, a 81 anni, è ancora un punto di riferimento e un’icona per diverse generazioni di spettatori, anche giovanissimi.
Non è un caso che in ogni talent show prima o poi arriva il momento di cantare The Way We Were, canzone tratta dalla colonna sonora di Come eravamo, ovviamente senza neanche lontanamente avvicinare la divinità dell’interpretazione di Barbra.
La vita e la carriera di questa donna e artista eccezionale si può adesso ripercorrere scorrendo le pagine della sua autobiografia, dal titolo My Name is Barbra, che arriverà sugli scaffali delle librerie americane e britanniche dal 7 novembre, e speriamo presto anche in Italia.
Un libro da tempo atteso, per cui l’attrice (ricordiamo premio Oscar per Funny Girl nel 1969), cantante (premio Oscar nel 1977 per Evergreen, canzone tratta dalla colonna sonora di A Star is Born), regista (scandalosamente non candidata per Yentl nel 1981), produttrice (candidata per Il principe delle maree nel 1992) e adesso anche scrittrice, sta rilasciando interviste per promuoverlo.
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In una conversazione con un giornalista della BBC ha anticipato uno dei passi più divertenti del libro, ovvero di quando ha chiamato Tim Cook, CEO della Apple, per fare un reclamo.
“Il mio nome non si scrive con la ‘Z’” ci teneva a puntualizzare Barbra. “È Strei-sand, come la sabbia sulla spiaggia. Si può più chiari di così? E Tim Cook è stato così gentile. Ha fatto cambiare la pronuncia a Siri… Credo che questo sia un vantaggio della fama!“.
Naturalmente in My Name is Barbra Miss Streisand parla di molte cose molto più serie, compresi i momenti difficili sul lavoro e nella vita privata. Ma per questi vi rimandiamo all’autobiografia non appena sarà disponibile. Noi la divoreremo molto presto.
