Blonde, molte critiche e qualche lode per la Marilyn di Ana de Armas

Problemi di accento secondo alcuni, di casting secondo altri

0
Blonde Ana de Armas

Lo vedremo alla 79. Mostra Internazionale di Cinema di Venezia, dove è uno dei film più attesi, ma in molti hanno manifestato la propria voglia di esprimersi già a partire dal trailer pubblicato qualche giorno fa. E dopo il quale sono piovute molte critiche, ma anche qualche lode, per la Marilyn Monroe interpretata da Ana de Armas nel Blonde di Andrew Dominik (su Netflix dal 23 settembre 2022).

LEGGI ANCHE: Blonde, il trailer del film su Marilyn con Ana De Armas

Una leggenda del quale stavolta si cercherà di raccontare la storia, vietata ai minori, per altro, come confermato dallo stesso regista mesi fa. A partire dal romanzo omonimo di Joyce Carol Oates, autrice che ovviamente si è concessa qualche licenza narrativa nella messa in scena del mito e che ha già dato la propria benedizione all’operazione. E all’attrice di origine cubana, sulla quale si era espressa persino la grande Jamie Lee Curtis, figlia del Tony Curtis che con Marilyn aveva lavorato in A qualcuno piace caldo.

LEGGI ANCHE: Jamie Lee Curtis ricorda il primo «imbarazzante» incontro con Ana de Armas

Come spesso accade, in questi casi, è su twitter che si scatenano le prime impressioni su questo o quel film, e interpretazione. Stavolta, ovviamente, quella della protagonista, accusata di non aver saputo correggere la propria inflessione – almeno a sentire il trailer originale – e anche per questo ritenuta l’attrice sbagliata per il ruolo della Monroe.

LEGGI ANCHE: Blonde, una carrellata di nuove foto con Ana de Armas

In difesa di Ana de Armas, però, è intervenuto persino il The official Marilyn Monroe Estate, che pur non avendo dato la propria “autorizzazione” al film ha voluto spezzare una lancia in favore dell’attrice dichiarando che “basandosi sul solo trailer, sembra che Ana sia stata un’ottima scelta per il  ruolo poiché cattura il fascino, l’umanità e la vulnerabilità di Marilyn”. Forse la conferma più attesa da parte dell’attrice dopo nove mesi di lavoro con un dialect coach, tanta pratica e le sessioni di ADR per aggiustare l’accento che ancora oggi ricorda come “una grande tortura, estenuante”.

Di seguito alcuni dei tweet dei fan: