Castelrotto, l’attore Giorgio Colangeli spiega il fascino di una storia di provincia

Presentato al 41esimo Torino Film Festival  

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Giorgio Colangeli, Castelrotto

Un revenge movie sulle fake news di paese, guidato da un testardo Donchisciotte di provincia”, Castelrotto, presentato Fuori Concorso al 41esimo Torino Film Festival, è l’esordio alla regia del regista, sceneggiatore e produttore Damiano Giacomelli. Protagonista di questa storia, fatta di racconti, personaggi e cronache di un piccolo paese marchigiano dell’Appennino, è Giorgio Colangeli affiancato da Mirco Abbruzzetti, Denise Tantucci, Fabrizio Ferracane e Antonella Attili.

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Denise Tantucci, Castelrotto

Castelrotto nasce da un interesse per la cronaca locale del mio territorio, l’entroterra maceratese, negli anni immediatamente precedenti il sisma 2016, il periodo in cui anche su scala locale la carta stampata ha ceduto definitivamente il passo alle pubblicazioni online – spiega il regista – Man mano che raccoglievo questo materiale ho iniziato a viverlo attraverso un filtro, una voce che poi è diventata il centro del film”.

Al centro del film c’è Ottone, interpretato da Giorgio Colangeli, un ex maestro di scuola elementare ed ex cronista locale conosciuto e stimato in paese, che a causa di una misteriosa scomparsa improvvisamente si risveglia da una sorta di torpore e riacquista la vitalità perduta. “Come una fisarmonica, il suo viaggio si apre e si chiude continuamente, tra epifanie visionarie e rancori vendicativi, portandolo (e, mi auguro, portandoci) oltre i dualismi da trend topic, dentro un’apparente contraddizione che mi pare sia anche un suo grande contributo di realtà”, spiega ancora Giacomelli.

Castelrotto, trama

Castelrotto è un paesino appenninico da sempre fuori dalla cronaca e dalla storia, ma un giorno una misteriosa scomparsa riaccende i ricordi e i tormenti repressi di Ottone, ex cronista locale e maestro elementare in pensione, che approfitta dell’episodio per riprendere la penna in mano e vendicarsi di un vecchio torto subito. Ottone intende manipolare il racconto del nuovo crimine per far accusare gli uomini che gli hanno rovinato la vita.

Ottone, Giorgio Colangeli

Mirco Abbruzzatti e Giorgio Colangeli, Castelrotto

Giorgio Colangeli interpreta con passione e partecipazione un personaggio che incarna i sentimenti e l’anima più nascosti di un piccolo paese addormentato, ne assume il peso e cerca a suo modo la strada per dare un senso a quel dolore che tutti vorrebbero nascondere. “Ottone è un intellettuale di provincia prostrato da un grande lutto familiare di cui sente in colpa e a causa del quale vive isolato – spiega Giorgio Colangeli – La ricerca dei presunti colpevoli è per lui un modo per provare a liberarsi da questi sensi di colpa, ma il film è anche una sorta di thriller”.

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Ottone è un po’ un orso, ma anche una persona di grande umanità”, continua l’attore che spiega di essere stato affascinato dal personaggio per questo suo diverso modo di stare solo al mondo. “In un piccolo centro come è Castelrotto non si è mai veramente del tutto soli, anche volendo esserlo, e questo è il fascino di una storia ambientata in provincia”.