C’è ancora un domani ha aperto oggi la XVIII edizione della Festa del Cinema di Roma, con Paola Cortellesi al suo esordio alla regia, oltre che protagonista di un racconto antico e moderno, ambientato nella Roma del 1946. Al suo fianco Valerio Mastandrea interpreta suo marito e Giorgio Colangeli è il suocero, anziano, molesto e malato di cui il personaggio di Cortellesi si prende cura e che avrà un ruolo chiave nel racconto.
“Sei ‘na brava fija, però te devi imparà a sta zitta! A bocca chiusa”, dice il Sor Ottolino di Giorgio Colangelo, interprete del suocero di Paola Cortellesi nel suo film.
Paola Cortellesi è interprete, regista e sceneggiatrice, insieme a Furio Andreotti e Giulia Calenda, di un racconto in stile “neorealista rock”, in cui il mondo dell’Italia del dopoguerra, realisticamente restituito con un bianco e nero suggestivo, si tinge dei colori di istanze moderne e femminili. Una storia antica, ma con lo sguardo rivolto al futuro in cui Giorgio Colangeli incarna con la giusta rudezza un sistema di pensiero vetusto e ottuso. Lui stesso racconta a Ciak il suo Sor Ottorino.
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C’è ancora un domani, sinossi
Delia (Paola Cortellesi) è la moglie di Ivano, la madre di tre figli. Moglie, madre. Questi sono i ruoli che la definiscono e questo le basta. Siamo nella seconda metà degli anni 40 e questa famiglia qualunque vive in una Roma divisa tra la spinta positiva della liberazione e le miserie della guerra da poco alle spalle. Ivano (Valerio Mastandrea) è capo e padrone della famiglia, ha rispetto solo per suo padre, il Sor Ottorino (Giorgio Colangeli), un vecchio livoroso e dispotico di cui Delia è a tutti gli effetti la badante. L’unico sollievo di Delia è l’amica Marisa (Emanuela Fanelli), con cui condivide momenti di leggerezza e qualche intima confidenza. L’arrivo di una lettera misteriosa però, accende in Delia il coraggio per immaginare un futuro migliore, non solo per lei.
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Giorgio Colangeli
Ciak d’oro nel 2022, Nastro d’argento e David di Donatello, Giorgio Colangeli nella sua ricca carriera ha collaborato con grandi registi italiani del teatro e del cinema. L’attore racconta di un ruolo in C’è ancora un domani che ha riacceso in lui vecchi ricordi, grazie ai quali si è potuto divertire a costruire il suo personaggio, e di una rinnovata passione per il proprio mestiere al fianco di colleghi con cui ha condiviso parte della sua carriera.
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