Criminali si diventa, intervista al regista e produttore Luca Trovellesi Cesana

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Luca Trovellesi Cesana, regista, produttore cinematografico e fondatore di Sydonia Production, è specializzato nel genere della docufiction. Dal 2010 ha lavorato attivamente producendo format televisivi e documentari. Dal 5 maggio approda nel mondo del cinema con il suo primo film Criminali si diventa.

Dal 5 maggio sarà proiettato nelle sale il suo primo film da regista e produttore, dove nasce la passione per la pellicola?

“Sono regista, autore e produttore di documentari, film e format televisivi. Da sempre, a far da sfondo ai miei lavori sono location internazionali, ma da un po’ di tempo pensavo alla realizzazione di un film e complice il secondo lockdown, non potendo girare all’estero mi sono ritrovato a fare le riprese, qui nella nostra bellissima Italia. Finalmente, poi, ho realizzato uno dei tanti progetti che avevo in mente da tempo”.

Di cosa parla “Criminali si diventa”?

“Abbiamo preso come spunto un documentario su Raffaello, che abbiamo realizzato per Rai3, con la mia società di produzione Sydonia. La pellicola gira intorno al furto del dipinto La Muta e s’intrecciano le storie dei protagonisti del film”.

Qual è il personaggio del film cui sei particolarmente legato?

“La protagonista, Elettra, interpretata dalla giovanissima Martina Fusaro, con lei si è creato un feeling professionale, che ha dato modo al personaggio di partire quasi in sordina e di crescere sempre di più man mano che la narrazione andava avanti, fino a culminare, svelare la sua essenza e forza. Elettra riesce a organizzare quasi come se fosse un gioco un atto criminale, cui poi si rende conto che, nonostante tutti i piani, qualcosa salta. Altro punto in comune con Elettra: è il primo ruolo di Martina da protagonista e questa è la mia opera prima al cinema”.

Nel cast del film spiccano diversi nomi, qual è stato il contributo decisivo?

“Ognuno di questi personaggi è dotato di un talento particolare che, nel dipanarsi della storia, si rivelerà fondamentale. L’intero cast è formato da vere personalità, come quella di Lodo Guenzi, già vincitore del Premio Scintilla per il migliore esordio del road movie “Est”, che ha vissuto questa nuova esperienza, sul set di “Criminali si diventa”, con grande curiosità ed impegno. È un artista poliedrico nonché cantante dello stato Sociale, che ha saputo calarsi nel suo personaggio, “Arduino”, un simpatico nerd che fa uso di marjiuana e che entra in una compulsitivà legata alla tecnologica”. Sceneggiata da Giorgio Vignali e con il veterano Ivano Marescotti, il cast del film vanta tanti volti noti al pubblico italiano: Ugo Dighero nel ruolo di un ex ladro d’arte appena uscito dalla gattabuia;  Andrea Beruatto recita la parte di un playboy; Orfeo Orlando è un simpatico falsario; Carola Abdalla Said è una hacker di origini africane. Completano il team di “Criminali si diventa”: Giacomo Bottoni nel ruolo di “Ossario” (aspirante e magrissimo hacker pasticcione), Beatrice Aiello nel ruolo del gelido e implacabile Procuratore Capo, lo “svizzero” Salvatore de Santis, Greta Oldoni come capo della sorveglianza del Museo ed infine Kelly Chen Yingshan come la misteriosa committente della banda”.

La produzione del film è tutta Made in Italy, che valore ha per il territorio?

“La produzione del film è di Sydonia Production, la mia società, insieme Luigi Lucentini e Fabrizio Renzi. Il Coproduttore è Francesco Memmi, già noto nel settore del cinema italo-americano. Nel cast tecnico troviamo inoltre come aiuto regista Henry Secchiaroli, Andrea Antolini Direttore di Produzione, Diego Morresi alla Direzione della Fotografia, Nazareno Gismondi alla Direzione Generale. 

La pellicola rappresenta un’importante occasione di promozione nazionale ed internazionale per i territori in cui sono ambientate le location. C’è stato anche un  ottimo riscontro, che ha generato un volume di investimenti notevoli, una vera e propria sfida per ripartire con un comparto che è fermo da più di un anno, in seguito alla pandemia. Avevamo tanti progetti anche all’estero ma, quando mondo si è chiuso, abbiamo avuto tempo di riflettere ed investire su questo film, e ricominciare facendo qualcosa di diverso”.

Dal mondo dei documentari al cinema, come riesci a spaziare e raccontare i tuoi progetti?

“Sono una persona curiosa, amo documentarmi e ricercare. Soprattutto, credo nel mettermi sempre in gioco, avere la volontà di studiare e approfondire mi dà la possibilità di progettare e realizzare i miei lavori”.