Cannes 2024, Valeria Golino presenterà L’arte della gioia

L'attrice e regista sarà ospite della sezione Rendez-Vous With…

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Valeria Golino

Valeria Golino, attrice e regista, già due volte ospite della Selezione Ufficiale del Festival di Cannes con i suoi film, Miele (2013) ed Euforia (2018), tornerà quest’anno a Cannes 2024 per un appuntamento speciale. Vincitrice del David di Donatello, del Nastro d’Argento, del Globo d’oro, del Ciak d’Oro e della Colpa Volpi alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, Golino adatta liberamente l’omonimo romanzo postumo di Sapienza (edito da Einaudi), rifiutato per tanto tempo dalle case editrici italiane fino a raggiungere il successo all’estero, in una serie che racconta la storia di una ragazzina della Sicilia di inizio ‘900 che scopre la sessualità e il desiderio di una vita migliore di quella che ha sempre avuto.

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Golino presenterà il suo recente adattamento per il grande schermo del romanzo postumo di Goliarda Sapienza, “L’arte della gioia”, da lei sceneggiato con Luca Infascelli, Francesca Marciano, Valia Santella, Stefano Sardo. La serie, che vede protagonista la giovane Tecla Insolia al fianco di Jasmine Trinca e Valeria Bruni Tedeschi, è diretta da Golino con Nicolangelo Gelormini e prodotta da Sky Studios e Viola Prestieri per HT Film.

Valeria Golino, L’arte della gioia

La prima puntata della serie sarà presentata in anteprima nella sezione Rendez-Vous With… e sarà seguita da un incontro di Valeria Golino con il pubblico del 77° Festival di Cannes. La serie sarà lanciata da Vision Distribution in tutte le sale cinematografiche italiane in due parti: la prima dal 30 maggio e la seconda dal 13 giugno.

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Nel romanzo, tutto ruota intorno alla figura di Modesta: una donna vitale e scomoda, potentemente immorale secondo il senso comune. Una donna siciliana, una “carusa tosta” in cui si fondono carnalità e intelletto, che attraversa bufere storiche e tempeste sentimentali protetta da un infallibile talismano interiore: “l’arte della gioia”. La serie non sarà una fedele trasposizione, ma piuttosto una reinterpretazione che devia dal testo originale, ma ne mantiene intatta l’anima e la bellezza dell’opera letteraria.

L’arte della gioia, la trama

Modesta, nata in Sicilia il primo gennaio del 1900 da una famiglia povera, in una terra ancora più povera. Fin dall’infanzia, animata da un insaziabile desiderio di conoscenza, di amore e di libertà, è disposta a tutto pur di perseguire la sua felicità, senza piegarsi mai alle regole di una società oppressiva e patriarcale a cui sembra predestinata. Dopo un tragico incidente che la strappa alla sua famiglia, viene accolta in un convento e, grazie alla sua intelligenza e caparbietà, diventa la protetta della Madre Superiora. Il suo cammino la conduce poi alla villa della Principessa Brandiforti, dove si renderà indispensabile ottenendo sempre più potere nel palazzo. Questo suo incessante movimento di emancipazione si accompagna a un percorso di maturazione personale e sessuale, che la porta a varcare il confine tra lecito e illecito, conquistando giorno dopo giorno il suo diritto al piacere e alla gioia.

I personaggi

Tecla Insolia (La bambina che non voleva cantare, 5 minuti prima) interpreta la giovanissima Modesta, protagonista spregiudicata, sensuale e coraggiosa; Jasmine Trinca (Fortunata, Marcel!, Supereroi, La dea fortuna) in quelli di Leonora, madre superiora del convento in cui Modesta verrà accolta ancora bambina; Guido Caprino (Il Miracolo, Fai bei sogni, 1992-1993-1994) interpreta Carmine, l’uomo che gestisce le terre della villa dei Brandiforti; Alma Noce (Brado, La ragazza ha volato, Gli anni più belli) nei panni di Beatrice, la più giovane della famiglia Brandiforti, guidata dalla principessa Gaia, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi (I villeggianti, Forever Young – Les Amandiers, Estate ’85, La pazza gioia). Nel cast anche Giovanni Bagnasco (Finalmente l’alba) che nella serie è Ippolito, figlio di Gaia e unico vero erede dei Brandiforti, e Giuseppe Spata (La mafia uccide solo d’estate – Parte II, La mossa del cavallo – C’era una volta Vigata, Tutta colpa di Freud) nei panni di Rocco, autista dei Brandiforti.

Valeria Golino, regista e co-sceneggiatrice, ha dichiarato: “Sono felice di tornare al Festival di Cannes con una masterclass e di poter presentare in anteprima il primo episodio del mio ultimo lavoro. Il Festival di Cannes mi ha sempre sostenuta nel mio percorso da regista e sono orgogliosa che  il viaggio de L’arte della gioia cominci proprio qui”.

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Guarda qui le prima foto de L’arte della gioia