Daniel Benmayor, Awareness su Prime Video e il sequel che (forse) sarà

L'enigmatico regista spagnolo presenta il film a Sitges 2023

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Daniel Benmayor Sitges 2023 Awareness

Forse non molti hanno visto i suoi precedenti Tracers e Xtremo, o la serie Benvenuti a Eden, ma per il suo nuovo Awareness il regista spagnolo Daniel Benmayor potrà sicuramente contare sulla distribuzione in streaming di Prime Video, dove il film sarà disponibile a partire dal 11 ottobre. E sulla presenza, al fianco del giovane protagonista Carlos Scholz, del Pedro Alonso che – dopo La casa di carta – tutti aspettiamo su Netflix nel Berlino previsto per il 29 dicembre.

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Come detto altrove, quello presentato al SITGES Festival Internacional de Cinema Fantàstic de Catalunya 2023 è uno sci-fi molto particolare, anche per una varietà di temi che è lo stesso regista a raccontare, spaziando dal possibile futuro dell’Intelligenza Artificiale alla possibilità di un sequel – che nega, o no (come vedete nel video in fondo alla pagina) – e alle varie influenze rintracciabili nel suo lavoro…

Tutte e nessuna“, secondo Benmayor, per il quale quando vedi dei film con una certa simpatia qualcosa ti rimane in testa. “Lavorandoci, ti preoccupi solo che i personaggi abbiano un loro arco, poi al momento di finalizzarlo scopri i riferimenti. Che qui possono essere quelli di Star Wars, di Matrix, ma anche di tanti film sulla manipolazione mentale o vari thriller psicologici. A livello visivo meno, visto che dopo tanti anni di regia ho un mio stile, e non mi piace ripetermi“.

Il tanto paventato avvento dell’AI potrà cambiare qualcosa?

E’ un tema complesso. Non ne ho avuto esperienza ancora, ma ne conosco le capacità generative. Immagino potrà aiutare in alcuni processi, magari facilitare il lavoro, anche se per qualcuno è l’inizio dell’apocalisse o una minaccia all’industria. Sono convinto che la nostra sia una forma d’arte collettiva, e credo che se ne debbano solo evitare usi inadeguati e che si debba regolare e formalizzare, come non è ancora stato fatto fino a oggi.

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Tornando ad Awareness, hai realizzato un action che è anche uno sci-fi che parla di padri e figlil, e nel quale non manca lo humour

Per me è una valvola di sfogo. Quando cerchi di portare lo spettatore in un viaggio emozionale tanto intenso, vissuto attraverso gli occhi del personaggio di Ian, che vive il conflitto di scoprire le proprie origini e trovare la sua famiglia e si ritrova coinvolto in una guerra alla quale non ha chiesto di partecipare, alla fine stai facendo una scommessa. L’intensità è tale che lo humour serve a decomprimere ed evitare che troppa tensione finisca per essere inefficace.

Una storia che è sempre stata così intensa e ricca o la sceneggiatura è cambiata durante la produzione?

Non particolarmente. Si è evoluta in alcuni aspetti, soprattutto quelli legati al rapporto tra Ian e la ragazza, ma il cuore del film è rimasto sempre lo stesso. C’è sempre stata la manipolazione e il controllo attraverso il potere mentale, ma l’unica cosa sulla quale da Prime Video – che hanno un mare di dati sul pubblico, sulla target audience, come la chiamano – ci han dato suggerimenti è stato sul rapporto romantico tra i due personaggi. Quando fai un film del genere, con l’ambizione e il coraggio di appartenere a generi come azione e fantascienza, devi poter soddisfare le aspettative degli spettatori.

Una storia che continua, in un sequel? Avete già dei progetti?

No. Può dare quella sensazione, ma credo alla fine ci sia soprattutto un invito alla riflessione. A pensare a cosa Ian possa aver deciso, se di schierarsi da una parte o dall’altra, su quale fosse la verità. Un invito allo spettatore a partecipare, a dibattere, a confrontarsi con gli amici. Come nel finale di Inception: la trottola cade o no? E’ sogno o realtà? C’è un sequel di Inception? No. Semplicemente è un interrogativo che rimane.

Quindi non avete mai parlato di sequel con Amazon?

Non si tratta di “mai” o di “sempre”, si tratta di un finale che presuppone una interpertazione, come è stato per tutto il film, se sia stata tutta una manipolazione. Non si sa. Io non ti risponderò, io lo so, ma non te lo dirò.