David Cronenberg a Cannes 2022: «La specie umana deve evolversi»

Crimes of the future, il nuovo film di David Cronenberg, è in concorso al 75° Festival di Cannes

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Léa Seydoux e Viggo Mortensen, Crimes of the future

David Cronenberg è tornato e il suo film, Crimes of the Future, in corsa per la Palma d’oro a Cannes 2022, è divisivo e viscerale come il suo il suo creatore. Viggo Mortensen, Léa Seydoux, Kristen Stewart, Scott Speedman e, naturalmente, il regista e sceneggiatore, maestro del body horror, lo hanno presentato ieri sera al 75° Festival di Cannes.

Diversamente da quanto aveva predetto Cronenberg, non c’è stata nessuna fuga dalla sala nei primi 10 minuti del film. Nonostante un inizio indubbiamente disturbante, o quantomeno scioccante, Crimes of the Future è un film la cui difficoltà non sta tanto nel sostenere le scene di violenza, ma piuttosto nell’afferrare la complessità dell’universo futuribile creato dal regista e le conseguenze che esso comporta sull’essere umano.

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In Crimes of the Future Viggo Mortensen è un performance artist la cui creatività si esprime nel generare nuovi organi interni dalle funzioni inaspettate. Saul Tenser, questo il nome del protagonista, grazie ad una sorta di alcova direttamente collegata al suo corpo, di notte genera nuovi organi interni che la sua compagna, Caprice (Léa Seydoux), ex-chirurgo, classifica di volta in volta durante le loro performance artistiche sotto gli occhi di un pubblico incantato. Per Caprice e Saul la chirurgia e l’esplorazione degli organi interni al proprio corpo è il nuovo modo di fare sesso, in un mondo, tutto intorno a loro, che sembra trovare la vera bellezza e il vero piacere nelle mutilazioni e nelle modificazioni del proprio corpo.

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E’ un film che ho scritto nel 2000 – spiega David Cronenberg in conferenza stampa a Cannes. Sono stato ispirato dall’idea che la specie umana deve evolversi nelle menti oltre che nei corpi per sopravvivere. Questa coppia dà così un nuovo significato alla bellezza interiore. Il film può essere inquietante, il che mi diverte, è vero che francamente non è per tutti”.

Crimes of the Future esplora anche un altro aspetto legato in parte anche all’ambiente e all’etica umana. Di fronte all’emergenza climatica che il pianeta si trova ad affrontare, nel futuro immaginato da Cronenberg l’uomo prova ad evolversi divenendo egli stesso il mezzo capace di smaltire le scorie inquinanti da lui prodotte. Nel film, infatti, un gruppo di esseri umani decide di modificare il proprio apparato digestivo al fine di smaltire la plastica.

Crimes of the Future è una meditazione sull’evoluzione umana. Soprattutto sul modo con cui noi abbiamo preso il controllo di questo processo e abbiamo creato un ambiente così potente mai esistito prima” dice Cronenbreg.

Le mutazioni, che diventano anche genetiche oltre che chirurgiche, e la capacità di generare nuovi organi interni pongono nel film una questione antropologica di fatto non nuova alla cinematografia scifi e fantascientifica: fin a che punto un essere umano può continuare ad essere definito tale?

Non a caso Kristen Stewart in Crimes of the Future è Timlin, ricercatrice che fa parte di un ufficio addetto al controllo degli organi e alla classificazione delle mutazioni umane. Alla vista delle capacità di Saul, però, Timlin è la prima a rimanere affascinata dalla sua arte e a considerala vera bellezza.

Quando ho sentito di recente che un chirurgo aveva inciso le sue iniziali sul fegato di un paziente, ho capito che la realtà aveva superato la mia fantasia” racconta Cronenberg e aggiunge: “[questo film] è ottimista quanto me sulla nostra capacità di adattarci a qualsiasi cosa. Comprese le mutazioni fisiche che risolverebbero efficacemente i problemi di inquinamento da plastica”.