Ennio Doris – C’è anche domani, la recensione del film sul fondatore di Banca Mediolanum

Il 15, 16 e 17 Aprile al cinema con Medusa Film

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Massimo Ghini, Ennio Doris - C'è anche domani

Definito “il banchiere gentile”, il fondatore di Banca Mediolanum sostenne personalmente le perdite dei suoi risparmiatori durante il crollo di Lehman Brothers, ora è al centro di un film, Ennio Doris – C’è anche domani, tratto dalla sua stessa autobiografia, diretto da Giacomo Campiotti e interpretato da Massimo Ghini.

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IL FATTO

Ennio Doris, il “banchiere gentile” fondatore di Mediolanum, nel settembre del 2008 si trova costretto a gestire una difficilissima crisi finanziaria dovuta al crollo di Lehman Brothers. Doris ripensa alla sua infanzia trascorsa nella piccola provincia di Padova, ai valori ereditati dal padre e alle lezioni apprese in quel mondo rurale che gli hanno permesso di crescere, impegnarsi nel lavoro con un’etica profondamente umana e affermarsi come banchiere vicino ai suoi risparmiatori. Divenuto un dirigente di successo, anche in quel momento di crisi, sceglie di non mettere da parte ciò che ha imparato nella vita e decide di tutelare i suoi clienti, che hanno acquistato titoli con sotto obbligazioni della Lehman Brothers, provvedendo personalmente a rimborsarli delle perdite il cui totale ammonta a 120milioni di euro.

L’OPINIONE

“Lui segue una legge dell’universo secondo cui quello che dai ti ritorna: se dai del bene ti tornerà il bene”, dice Giacomo Campiotti, regista e cosceneggiatore con Carlo Mazzotta, di Ennio Doris – C’è anche domani, il film tratto dall’autobiografia del fondatore di Banca Mediolanum.

La storia del “banchiere gentile” era poco nota anche al regista, il quale però, affascinato dalla figura di Doris una volta conosciuta, ha scelto di aderire al progetto con entusiasmo per la portata dei valori veicolati dalla sua storia.

Ottimi interpreti del film sono Massimo Ghini, nel ruolo del banchiere in età matura, e Daniel Santantonio, Doris da giovane. Ennio Doris – C’è anche domani ripercorre tre fasi della vita del banchiere con un andamento sereno, luminoso e ben equilibrato nei tempi narrativi. Campiotti si sofferma sui momenti più significativi che hanno costruito la personalità di un uomo fuori dagli schemi del ben più noto e spietato mondo finanziario, dando risalto ai valori, come i legami affettivi, l’onestà, la trasparenza, la libertà e la centralità della persona, che hanno fondato l’etica di Doris.

È però difficile non notare un certo appiattimento del racconto nella descrizione dei personaggi, in particolare del protagonista, dipinti forse con eccessiva generosità. Ciò non consente di percepire quella giusta distanza critica dal racconto che avrebbe reso ancora più credibile e affascinante una storia che, così posta, rischia di restare una bella fiaba ben confezionata.

SE VI È PIACIUTO ENNIO DORIS – C’È ANCHE DOMANI GUARDATE ANCHE…

Per assoluto contrappasso potrebbe essere interessante recuperare The Wolf of Wall Street (2013) di Martin Scorsese, che narra l’ascesa e la caduta di Jordan Belfort, noto broker newyorkese senza scrupoli interpretato da Leonardo DiCaprio.

RASSEGNA PANORAMICA
voto
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