Massimo Ghini e Giacomo Campiotti, interprete e regista di Ennio Doris – C’è anche domani, raccontano di essere rimasti in un primo momento stupiti di essere stati chiamati a realizzare un progetto cinematografico basato sull’omonima autobiografia (edita da Sperling & Kupfer) del fondatore di Banca Mediolanum, ma dopo aver conosciuto e compreso la storia di questo personaggio, entrambi ne sono rimasti affascinati. Il film è al cinema dal 15 al 17 aprile con Medusa.
Ghini e Campiotti parlano di un film fatto di condivisione e coraggio, una favola vera e propria se inserita nello spietato contesto del mondo finanziario, eppure una storia reale che ha dello straordinario.
Ennio Doris – C’è anche domani, la trama
Ennio Doris (Massimo Ghini) era noto come il banchiere gentile e la sua avventura professionale ha avuto una svolta con un gesto eclatante, quando nel 2008, con il crollo di Lehman Brothers, decise di rimborsare 120 milioni di euro agli 11.000 clienti che avevano investito nell’acquisto di polizze con sottostante titoli della Lehman Brothers senza pesare sul bilancio della banca, ma pagandoli dai conti privati dei due maggiori azionisti. Il racconto, diviso in tre capitoli che si intrecciano, investe quasi tutto l’arco temporale della sua vita, dalla sua infanzia, l’ascesa professionale da giovane, fino alla risoluzione degli effetti causati dal crollo di Lehman Brothers.
“È bastato andare dietro al personaggio”, dice Ghini nel parlare di Ennio Doris, considerato l’uomo che ha rivoluzionato il concetto di “banca” senza mai perdere di vista lo spirito di supporto e vicinanza ai risparmiatori che questa dovrebbe avere. “Sono rimasto profondamente colpito dall’etica di questo uomo e dal mondo da cui proveniva, che io conosco abbastanza bene”, spiega il regista Campiotti.
Ennio Doris – C’è ancora domani si sviluppa lungo tre archi temporali: quello del bambino dotato di una capacità d’osservazione straordinaria, quello del giovane uomo innamorato e con un sogno nel cuore e quello del banchiere entrato nell’immaginario di tutti. Dall’infanzia povera e felice a Tombolo, nel padovano, alla fondazione di Banca Mediolanum fino ai successi internazionali.