Lynch/Oz, benvenuti a Davidlandia

Il mondo di David Lynch in un documentario che racconta il suo rapporto con Il mago di Oz. Un saggio critico in immagini

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Lynch/Oz, ovvero quanto il cinema di David Lynch sia stato influenzato dalla visione in tenera età de Il Mago di Oz, uno dei classici dei classici.

A dire il vero Alexandre O. Phillippe fa un po’ la scoperta dell’acqua calda, dato che sul rapporto quasi simbiotico tra il regista di Cuore Selvaggio e il film di Victor Fleming si sono spese pagine e pagine di critica. Ma è anche vero che il simpatico documentarista svizzero, autore di molti film sul cinema anche divertenti, come Il popolo vs George Lucas, Doc of the Dead (su George Romero) e Leap of Faith (sulla realizzazione de L’esorcista, ma di gran lunga inferiore al segmento dedicato al film nel magnifico Friedkin Uncut di Francesco Zippel, che consiglio vivamente di recuperare) ha posto la questione in termini interessanti dal punto di vista narrativo.

Non un vero e proprio doc, con teste parlanti e materiali d’archivio, ma un saggio critico in forma filmata, diviso in capitoli e ognuno affidato a un diverso autore. Sei in tutto, equamente divisi tra critici e registi (Karyn Kusama, John Waters e David Lowery) che analizzano le influenze del mondo di Oz in quello di Lynch, dai primi cortometraggi fino all’ultimo capitolo di Twin Peaks.

Dicendo tutti cose giustissime, oltretutto. I capitoli di Waters, amico di vecchia data di Lynch, e di Lowery sono particolarmente brillanti e anche illuminanti su alcuni aspetti del cinema del regista originario di Missoula, Montana.

I sei frammenti, a tutti gli effetti cortometraggi che si potrebbero chiamare “Variazioni Lynch”, ci portano avanti e indietro nella straordinaria filmografia di uno dei cineasti più visionari e innovativi della storia del cinema, sottolineando la straordinaria importanza che ha avuto dagli anni Ottanta in poi.

Un viaggio che aiuta anche a riconnettersi con tutta una serie di suggestioni del suo cinema e per riallacciare collegamenti magari dimenticati, da quelli evidenti tra Eraserhead e Twin Peaks 3 a quelli più nascosti ed ermetici in film che non si smetterà mai di analizzare come Strade perdute, Mulholland Drive e naturalmente l’immenso Inland Empire.

Lynch/Oz è una visione piacevolissima per tutti i cinefili e gli appassionati, forse un po’ meno per gli esegeti del cinema di Lynch che potrebbero storcere il naso su alcune analisi sin troppo banali. Ma se consideriamo il film di Phillippe come un corso accelerato non per principianti, ma nemmeno per esperti, del cinema di uno dei più grandi autori viventi, allora troviamo il giusto metro di giudizio per un prodotto che in ogni caso assolve a un compito sempre importantissimo: far venire voglia di vedere e rivedere del gran bel cinema. E non è cosa da poco.

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO:
lynch-oz-benvenuti-a-davidlandiaLynch/Oz, ovvero quanto il cinema di David Lynch sia stato influenzato dalla visione in tenera età de Il Mago di Oz, uno dei classici dei classici. A dire il vero Alexandre O. Phillippe fa un po’ la scoperta dell’acqua calda, dato che sul rapporto quasi...