Il mondo dietro di te, la recensione del thriller fanta-politico Netflix

In scena Julia Roberts, Mahershala Ali, Ethan Hawke e Kevin Bacon

0
Il mondo dietro di te
LEAVE THE WORLD BEHIND (2023) Julia Roberts as Amanda. CR: Courtesy NETFLIX

Tra le novità di dicembre 2023, su Netflix da venerdì 8 entra nel catalogo dello streamer l’adattamento del romanzo del 2020 “Leave the World Behind” scritto da Rumaan Alam, Il mondo dietro di te. Scritto e diretto da Sam Esmail, alla sua opera seconda dopo il Comet del 2014 (e i televisivi Mr. Robot e Homecoming), il thriller apocalittico vede come produttori esecutivi Barack e Michelle Obama, ma soprattutto come protagonisti Julia Roberts, Mahershala Ali ed Ethan Hawke, con Myha’la, Farrah Mackenzie, Charlie Evans e la partecipazione di Kevin Bacon nel ruolo di Danny.

LEGGI ANCHE: Il mondo dietro di te, Julia Roberts e Mahershala Ali nel primo teaser trailer

IL FATTO:

Amanda (Julia Roberts) e il marito Clay (Hawke) affittano una casa di lusso per un fine settimana di relax con i figli Archie (Charlie Evans) e Rose (Farrah Mackenzie). Ma la vacanza, iniziata con uno sconvolgente avvenimento vissuto nella vicina spiaggia, viene stravolta dall’arrivo nella notte di due sconosciuti: G.H. (Mahershala Ali) e la figlia Ruth (Myha’la). I due sono i legittimi proprietari dell’abitazione affittata, che li informano di un misterioso cyberattacco e chiedono asilo. Via via che le notizie dipingono una situazione sempre più terrificante, le due famiglie fanno il punto del disastro che incombe, e che sembra obbligarli a venire a patti con il loro ruolo in un mondo prossimo al collasso.

Il mondo dietro di te
Julia Roberts è Amanda, Ethan Hawke è Clay, Mahershala Ali è G.H. e Myha’la è Ruth (NETFLIX)

L’OPINIONE:

Piuttosto classico nell’impianto, sin dall’inizio il film non lascia spazio alla meraviglia. Presentata la famiglia protagonista, e inquadrati due genitori nei canoni del padre inetto e della madre nevrotica e misantropa, c’è giusto il tempo di ammirare la location scelta per sviluppare questo dramma – più fanta-politico che thriller – che già è tempo di una apparizione sconcertante apparsa a dominare la scena e a suggerire una possibile apocalisse.

Della quale vediamo le avvisaglie, indizi confusi, dettagli che creano un caos organizzato e che approfittano di un paese e di una civiltà – la nostra, quella occidentale – “disfunzionale” e isolata, persa nell’autoreferenzialità e nel bisogno di trovare nemici ai quali demandare la responsabilità delle proprie paure e incapacità di comprensione, dell’altro e del nuovo (sarà per questo che negli Stati Uniti il film è stato vietato ai minori di 17 anni… anche se ufficialmente “per la presenza di linguaggio scurrile, contenuti sessuali, uso di droghe e immagini sanguinolente“).

Il mondo dietro di te

I segnali c’erano” dice uno dei personaggi, a un certo punto, e in effetti i lunghi scambi e la verbosa costruzione dei personaggi – e del panorama che si prospetta loro – sembrano quasi la scusa per presentare tutti gli elementi che al regista interessa arrivino al pubblico. La nostra pigrizia mentale e l’osservazione indignata e passiva di una deriva impossibile da fermare, il dilagare della dipendenza da elettronica e servizi (prossimamente intelligenze?) artificiali, le conseguenze che il ‘progresso’ scatena sulla natura e sull’umanità sono evidenti, ma non è a loro che ci si affida per la costruzione della tensione.

Che in parte emerge dall’ansia (e il senso di colpa?) di riconoscersi nelle figure descritte e dalla possibilità che la teoria complottista di turno possa avere qualche fondamento, ma anche dalla presenza dell’elemento animale, tanto affascinante quanto misterioso. Una tensione che la regia segue e asseconda, fingendosene vittima – al pari del pubblico – e cercando nuovi punti di vista su una realtà che cambia. E a poco vale il guardarla di traverso, da terra, da vicino o da più lontano, se è troppo tardi per qualsiasi reazione.

Ciò che resta sono la inutile consapevolezza della “verità più spaventosa” – più intrigante del retorico monologo ‘sciacqua coscienza’ della Roberts sui difetti dell’umanità contemporanea – e il (non) consolatorio finale che regala un picco di ironia e l’invito a vivere i momenti peggiori “come non ci fosse un domani” e a cercare la soddisfazione nelle proprie passioni e desideri, anche e soprattutto quelli più piccoli e apparentemente sciocchi, o la risposta alle domande che ci tormentano, almeno quelle possibili.

LEGGI ANCHE: Conquest, lo strano caso del regista della serie Netflix da 55 milioni

SE VI È PIACIUTO IL MONDO DIETRO DI TE, GUARDATE ANCHE…

Con un rischio di apocalisse, ma soprattutto un mix di complottismo ed eventi inspiegabili come quello mostrato dal film, impossibile non ripensare al recente Bussano alla porta di M. Night Shyamalan, regista che a temi analoghi aveva già dedicato il E venne il giorno (The Happening) del 2008. E per quanto la situazione iniziale lasci presagire un altro Noi (Us) la storia devia dai toni horror tanto cari a Jordan Peele per condurci verso rivelazioni più vicine al 2012 di Roland Emmerich, all’Effetto Black Out (The Trigger Effect) dell’allora esordiente David Koepp, con Kyle MacLachlan ed Elisabeth Shue,  o a un monito che potremmo affiancare a quello del Don’t Look Up di Adam McKay, anch’esso visto su Netflix.

 

Il mondo dietro di te, trailer completo italiano

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
il-mondo-dietro-di-te-la-recensione-del-thriller-fanta-politico-netflixLeave the World Behind, Usa, 2023. Regia: Sam Esmail. Con: Julia Roberts, Mahershala Ali, Ethan Hawke, Myha’la, Farrah Mackenzie, Charlie Evans e Kevin Bacon. Distribuzione: Netflix. Durata: 2h e 18'