Mentre l’Academy inizia a svelare le long list dalle quali verranno scelti i candidati agli Oscar 2024, una storia italiana molto particolare emerge da uno dei cortometraggi in corsa per la nomination nella categoria Live Action, Il Moro dell’esordiente Daphne Di Cinto (la Sarah Basset Duchessa di Hastings della serie Netflix Bridgerton). Un film breve che, dopo alcuni festival, ha intrapreso un tour in varie prestigiose università degli Stati Uniti nella speranza di realizzare il sogno.
Basato sulla vera storia di Alessandro de’ Medici, figlio di Papa Clemente VII e di una serva di origine africana, ma soprattutto primo duca di Firenze nel 1530 e primo uomo afrodiscendente a diventare capo di stato nell’Europa rinascimentale. Un capitolo nascosto del passato del nostro Paese rimasto nell’ombra, che oggi potrebbe finire sotto i riflettori.
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Il Moro vede protagonisti Alberto Boubakar Malanchino (Summertime, Guida Astrologica per cuori infranti) e Paolo Sassanelli (Un Medico in Famiglia, L’Ispettore Coliandro, Song’e Napule) nei ruoli principali di Alessandro e del padre, Papa Clemente VII, con Andrea Melis e Balkissa Maiga in quelli – rispettivamente – di Ippolito de’ Medici e della madre di Alessandro.
Bisognerà ora attendere il 21 dicembre per conoscere l’esito del voto dei membri dell’Academy, che si terrà tra il 14 e il 18 dicembre e che la regista si augura possano apprezzare la celebrazione della diversità, sempre esistita in un’epoca nella quale il concetto di memoria storica è fondamentale.
“Mentre svela fatti realmente accaduti del passato, – si legge nelle note di produzione, – Il Moro ci invita a mettere in discussione il presente, ciò che ci è stato insegnato come verità assoluta e ci incoraggia ad abbracciare una prospettiva più ampia, allargando la nostra comprensione del passato, mentre volgiamo lo sguardo verso un futuro più equo”.
“Facendo ricerca su Alessandro de’ Medici, mi sono imbattuta in un parallelismo sorprendente con l’esperienza delle persone Afro-Europee contemporanee – racconta la Di Cinto. – Alessandro doveva affrontare i giudizi altrui a causa delle sue umili origini. Oggi, più di 500 anni dopo, molti di noi sono costretti a continuare ad affrontare giudizi altrui a causa dei nostri background e dei colori delle nostre pelli. In Italia, la Black-face e la N-word sono ancora considerate normali in TV. Persone nate e cresciute in Italia si vedono la cittadinanza negata a causa delle provenienze dei loro genitori, nonostante il Bel Paese sia il luogo che chiamano casa. Perché dobbiamo ancora discutere della legittimità della nostra esistenza? La storia di Alessandro vuole fare luce sia sulla nostra costante presenza nel continente nel corso della storia, sia sulle conseguenze del colonialismo che ancora influenzano tante vite oggi“.
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“Il Moro vuole essere un’ode all’amor proprio per le persone Afro-Italiane, Afro-Europee e per la diaspora africana, un promemoria del fatto che siamo parte integrante della storia europea, malgrado il modo in cui ci ha ritratti fino ad ora – ha dichiarato al Los Angeles Tribune. – Questa non è “storia nera”, è un’intersezione, il preludio di una società multisfacettata che avrebbe già dovuto essere onorata molte generazioni fa. Parte della missione di Greenlight Project è mettere in luce personaggi che sono stati tagliati fuori dal dipinto e ripristinare visivamente una percezione positiva e stimolante dell’identità nera oggi”.
Il moro, trailer:
Da segnalare anche che Daphne Di Cinto ha utilizzato il suo corto per inviare una petizione al comune di Firenze per chiedere che venisse apposto il nome di Alessandro davanti alla sua tomba, all’interno delle Cappelle Medicee a Firenze. Il luogo, tomba della famiglia de’ Medici riportava il nome di tutti i de’ Medici, fuorché quello di Alessandro. Grazie al successo del cortometraggio, il comune ha accettato la petizione di Di Cinto e nel novembre 2023 il nome di Alessandro è stato aggiunto davanti alla sua tomba, dove prima era stato omesso.
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“Vorrei che il pannello dicesse di più sulla storia e il background di Alessandro de’ Medici, ma anche la menzione del suo nome è un passo in avanti. Per chi vorrà conoscere meglio la sua storia, ci sarà anche il mio film Il Moro” è stato il commento della regista, che – Oscar o non Oscar – spera di sviluppare il suo cortometraggio Il Moro in una prossima serie tv.
Il moro, trama
Alessandro de’ Medici viene legittimato in una delle più prestigiose famiglie dell’epoca, ma è perseguitato dallo stigma delle sue “umili origini”, ereditato da una madre che ricorda a malapena. Quando inaspettatamente diventa il primo duca di Firenze, Alessandro deve fare i conti con le sue radici e si trova ad affrontare l’incapacità del padre di accettarlo, mentre è costretto a difendersi dalla rabbia cieca del cugino, affamato di potere.