James Cromwell di Babe blocca uno Starbucks di NY per protesta (VIDEO)

L'attore si incolla alla cassa per denunciare la politica della compagnia

0
James Cromwell Starbucks

Da tempo testimonial della PETA, James Cromwell è anche vegetariano dal 1975 e vegano dal 1995, proprio per la partecipazione al classico di Chris Noonan Babe, maialino coraggioso. E per quanto non sia una novità vederlo impegnato in prima persona in battaglie ambientaliste di ogni tipo, fa scalpore vederlo incollato per protesta alla cassa di uno Starbucks della zona di New York.

LEGGI ANCHE: Nei cinema del Regno Unito Bigfoot lancia la Vegan Challenge (VIDEO)

Tutto è avvenuto ieri, quando l’attore nominato al Premio Oscar (per Babe, appunto) si è seduto sul bancone del locale con un suo compagno di lotta attaccando con la colla la sua mano destra al contatore di cassa. Tutto questo mentre altri attivisti tenevano cartelli nei quali si contestava la decisione della compagnia di far pagare come extra i sostituti del latte, normalmente richiesti dai vegani, e la sua poca sensibilità verso prodotti più sostenibili.

Qui il video del servizio della CBS News

Qui il video completo della dimostrazione, pubblicato sul profilo facebook della PETA

Facendo l’esempio della Francia – dove “queste cose le regalano” – l’ottantaduenne attore ha snocciolato dati arringando la folla di curiosi e giornalisti accorsi. “Perché continuare a produrre i latticini che vengono serviti qui, quando ora è così importante affrontare il cambiamento climatico e capire la violenza sugli animali? Non ce n’è motivo, salvo l’avidità”, ha sostenuto Cromwell.

LEGGI ANCHE: Cinema, cibo, ambiente: online il bando Andaras Traveling Film Festival

Che dopo circa trenta minuti pare aver lasciato la postazione, insieme ai suoi compagni, dopo la richiesta della polizia di andarsene. Una conclusione prevista, sicuramente, e più conciliante che nella altre occasioni in cui lo stesso attore e attivista era stato arrestato, come nel 2017 durante un’azione contro la SeaWorld colpevole di maltrattamenti contro le orche (tesi sostenuta anche dal famoso documentario Blackfish).