Avrebbe dovuto partecipare alla prossima Mostra internazionale d’Arte Cinematografica con il suo ultimo film The Caine Mutiny Court-Martial, in concorso a Venezia 80, ma il premio Oscar per L’esorcista (1973) William Friedkin è scomparso ieri. La Biennale Cinema ha reso omaggio al regista Leone d’Oro alla carriera nel 2013 con un ricordo, mentre rivivono le sue parole sul suo film divenuto un cult.
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Il ricordo a Friedkin dalla Biennale
William Friedkin era atteso all’80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di quest’anno sia col suo ultimo capolavoro The Caine Mutiny Court-Martial, sia col restauro di un classico del cinema non solo horror come L’esorcista (1973). Il Presidente Roberto Cicutto, il Direttore generale Andrea Del Mercato, il Consiglio di amministrazione, il Direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Alberto Barbera e La Biennale di Venezia ricordano con grande commozione e ammirazione il regista William Friedkin.
“Con lui scompare uno dei maestri del cinema americano moderno e contemporaneo”, dichiara la Biennale.
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Friedkin alla Mostra del Cinema
Alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica del 2013 William Friedkin era stato premiato col Leone d’Oro alla carriera, con la motivazione che aveva contribuito in maniera rilevante e rivoluzionaria a quel profondo rinnovamento del cinema americano che è stata la Nuova Hollywood.
“Friedkin ha rivoluzionato due generi popolari come il poliziesco e l’horror – aveva dichiarato in quell’occasione il Direttore della Mostra Alberto Barbera – inventando di fatto il blockbuster moderno con Il braccio violento della legge (1971) e L’esorcista (1973). È stato poi autore di film in anticipo sui tempi come Il salario della paura (Sorcerer, 1977), Cruising (1980) e Vivere e morire a Los Angeles (1985)”.
William Friedkin ha partecipato poi più volte con successo di pubblico e di critica alla Mostra, in particolare nel 1995 con Jade, presentato nelle Notti veneziane, e nel 2011 con l’applauditissimo Killer Joe, presentato in Concorso.
The Caine Mutiny Court-Martial, ora in concorso a Venezia 80, è un film drammatico che narra la storia di un ufficiale di marina processato per ammutinamento per aver preso il comando della nave al posto del capitano che riteneva agisse in modo instabile, mettendo in pericolo sia la nave che il suo equipaggio. Tristemente sia Friedkin che la star Lance Reddick, che interpreta il capitano Luther Blakely, sono scomparsi prima di poter vedere l’uscita del film.
Le parole di Friedkin su L’esorcista
Nel 2017 partecipò alla Mostra del Cinema con il documentario William Friedkin – The Devil And Father Amorth con cui filmò in prima persona il nono esorcismo di Padre Gabriele Amorth. In quella occasione il regista ricordò che sia lui che Bill Blatty, autore del romanzo e cosceneggiatore de L’esorcista, prima di girare il film non avevano mai assistito a un esorcismo e non ne sapevano assolutamente nulla. “Non c’era molta letteratura sull’argomento e ciò che si sapeva era palesemente inventato o irreale”.
L’esorcista, dice il regista, è quindi a tutti gli effetti “un’opera di fantasia”. Solo 45 anni più tardi, Friedkin riuscì ad incontrare, attraverso quello che definì di fatto un intervento della Provvidenza, Padre Gabriele Amorth, noto come l’esorcista del Vaticano, della diocesi di Roma per trentun anni e decano degli esorcisti.
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“Avevo sentito parlare di lui molti anni prima ma trovavo difficile credere che avesse praticato migliaia di esorcismi – ricorda il regista – Parlammo per più di due ore prima che io gli chiedessi se avrebbe mai acconsentito a farmi assistere e filmare un esorcismo”. Dopo qualche giorno di riflessione il decano acconsentì, ma ad una condizione: “avrei non solo potuto assistere ma anche riprendere purché da solo, senza troupe e luci”.
“Non posso che definire questa esperienza sconvolgente, un viaggio esplorativo, la chiusura di un cerchio iniziato più di quarantacinque anni fa”, concludeva Friedkin nel suo ricordo.