L’esorcista del Papa, il Gladiatore diventa padre Amorth

Russell Crowe torna al cinema in una veste del tutto diversa dal 13 aprile

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Russell Crowe, L'esorcista del Papa

You have a problem with me, you talk to my boss… the Pope” (che in italiano suona come: «Se avete qualche problema con me, parlatene con il mio capo… il Papa»), con questa battuta, pronunciata con la sua classica voce baritonale, un visibilmente annoiato Russell Crowe, qui nei panni di padre Gabriele Amorth, liquida il consesso di ecclesiastici che vorrebbero continuare a interrogarlo sulle sue pratiche d’esorcismo.

È uno dei momenti clou del trailer de L’esorcista del Papa, quello che meglio di ogni altro permette di capire il tono del film diretto da Julius Avery (subentrato ad Ángel Gómez Hernández), in uscita il 13 aprile distribuito da Sony Pictures.

Padre Gabriele Amorth

Il film si propone infatti come una stuzzicante versione horror della vera storia di Gabriele Pietro Amorth (1925-2016), il prete modenese che è stato esorcista capo della diocesi di Roma. Nel 1986, per volontà del cardinale Ugo Poletti, Amorth è diventato esorcista del Vaticano e in tutta la sua vita ha praticato oltre 100mila esorcismi, da lui puntualmente documentati. Nel 1990 ha fondato insieme a Jeremy Davies l’Associazione internazionale degli esorcisti e ha pubblicato numerosi libri, tra cui “Un esorcista racconta” e “Nuovi racconti di un esorcista” (entrambi editi nel 2000 da EDB), che sono stati tra gli spunti degli autori di questo film.

L’esorcista del Papa, il film

L’esorcista del Papa ha infatti avuto un team di scrittura piuttosto ampio, visto che la sceneggiatura è firmata da Evan Spiliotopoulos con revisioni di Chuck MacLean e nasce dal soggetto di Michael Petroni, Chester Hastings e R. Dean McCreary.

Se pensate però che il film sia un classico biopic siete decisamente fuori strada. Per una realistica documentazione filmica dell’attività di padre Amorth dovreste piuttosto tornare al documentario di William Friedkin (già regista nel 1973 de L’esorcista), che nel 2017, giusto un anno dopo la morte dell’ecclesiastico, aveva realizzato The Devil and Father Amorth.

Julius Avery, invece, dopo aver messo in scena gli zombi nazisti nel giorno del D-Day nel divertente Overlord (2018) e lanciato Sylvester Stallone in veste di supereroe nel meno riuscito Samaritan (2022), gioca qui la carta dell’horror-thriller, con Crowe/Amorth intento a indagare sulla terrificante possessione di un ragazzino, finendo poi per scoprire una cospirazione antica di secoli che il Vaticano ha cercato disperatamente di tenere nascosta.

Avery ha dichiarato: “Lavorare con Russell Crowe era un mio obiettivo, questo è stato come un sogno che si avvera”. L’attore invece si è appassionato alla vicenda umana del suo controverso personaggio che, tra finzione e realtà, “ha fatto luce su alcuni dei giorni più bui della Chiesa Cattolica: qui insegue la verità ed è solo la fede ad aver dato a padre Amorth la giusta dose di coraggio per fare il suo lavoro”.

L’esorcista del Papa, il cast

L’esorcista del Papa è stato girato in parte a Roma (così avremo modo di vedere un Crowe, non più gladiatore, camminare di nuovo con il Colosseo alle spalle) e tra i protagonisti troviamo Franco Nero nelle vesti del pontefice, mentre, nella versione originale, Ralph Ineson (tra i suoi tanti ruoli ricordiamo Dagmer Cleftjaw nel Trono di Spade e il Cavaliere Verde in Sir Gawain e il Cavaliere Verde) a dare la voce al Demonio.

Completano il cast Laurel Marsden (Ms. Marvel), Cornell S. John (Animali fantastici: I crimini di Grindelwald), Peter DeSouza-Feighoney (The Girl with the Metal Heart), Alex Essoe (Doctor Sleep) e Daniel Zovatto (It Follows).

Il 2023 si preannuncia un anno intenso nella lotta contro le possessioni demoniache su grande schermo. Dopo il film di Julius Avery, infatti, sarà il turno del reboot/remake/sequel (ancora non è chiaro quale sia la definizione più precisa) del mitico L’esorcista di Friedkin, stavolta diretto da David Gordon Green che, dopo la deludente trilogia sequel di Halloween, ha deciso ora di sfidare con sprezzo del pericolo la memoria di uno degli horror che hanno segnato la storia del cinema.

Non resta che armarsi di crocefisso e acqua santa per accedere in sicurezza in sala.