Lo Spider-Man di James Cameron, “come Terminator e Aliens”

Il grande regista continua a sognare un film sull'eroe Marvel.

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Anticipato dal record di prevendite, si avvicina il momento dell’uscita in sala dell’ultimo Spider-Man: No Way Home. Come sappiamo, quello con Tom Holland potrebbe non essere l’ultimo capitolo dello Spider-Verse, ma c’è un film su l’Uomo Ragno che purtroppo non vedremo mai: quello che James Cameron definisce “il più grande film che io non abbia mai fatto”.

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Il progetto esiste da tempo, e l’intenzione di Cameron era di portare l’Arrampicamuri sul grande schermo prima della trilogia di Sam Raimi all’inizio degli anni 2000. Purtroppo senza riuscirci per una questione di diritti, come racconta il regista nel libro Tech Noir: The Art Of James Cameron.

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Ma il sogno – e forse il rammarico – resta, visto che in una recente intervista con ScreenCrush è tornato sull’argomento. Spiegando come avesse in mente di fare qualcosa fondato sulla “cruda realtà” e che sfruttasse il potenziale di “una metafora della pubertà”, con “i cambiamenti che subisce il corpo, le ansie e le aspettative della società e le relazioni sentimentali”.

Queste le parole di James Cameron sul suo Spider-Man:

“La prima cosa cui devi pensare è che non è Spider-Man. Si chiama Spider-Man, ma non è Spider-Man. È Spider-Kid. È il ragazzo del liceo-ragno. È un po’ geek e nessuno lo nota, è socialmente impopolare e via dicendo – ha spiegato Cameron. – I supereroi in generale mi sono sempre sembrati fantasiosi, e volevo fare qualcosa che sarebbe stato più come Terminator e Aliens, credibile da subito. In un mondo reale, non sei in qualche mitica Gotham City o Superman e il Daily Planet e tutto quel genere di cose, molto metaforiche e fiabesche”.