L’odio al cinema, torna in sala il cult di Kassovitz e Cassel

Per riscoprire in versione restaurata 4K la Palma d’Oro di Cannes del 1995

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L'odio - La Haine al cinema 2024

Dopo altri grandi classici e titoli storici – buon ultimo lo Scarface che ha fatto sfracelli anche al Box Office – Minerva Pictures e Rarovideo, in collaborazione con Cat People Distribuzione, riportano sul grande schermo a trent’anni di distanza in versione restaurata in 4K (a partire dai negativi originali con la supervisione del direttore della fotografia Pierre Aïm e approvata dal regista) L’odio di Mathieu Kassovitz con Vincent CasselHubert Kounde e Saïd Taghmaoui, film vincitore della Palma d’Oro per la Miglior Regia al Festival di Cannes nel 1995.

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Il film racconta per la prima volta il suburbano delle grandi città, concentrandosi su ventiquattr’ore della vita dei tre protagonisti, dai caratteri apparentemente inconciliabili, che devono reagire alle sfide di un contesto sociale complesso e asfissiante, ma ancora attuale a trent’anni di distanza. Fin da subito infatti, L’odio si è affermato come un vero e proprio cult intergenerazionale, diventando uno dei titoli fondamentali dell’immaginario hip hop contemporaneo, e anche italiano.

L’odio, il trailer italiano

Il film è stato pensato in bianco e nero anche per avere un maggior controllo sull’omogeneità delle immagini. All’epoca si trattò di una vera e propria sfida; una scelta non convenzionale e perfino rischiosa dal punto di vista commerciale, tanto che i produttori vollero che venisse girato a colori per avere una copia da trasmettere in televisione. Il successo del film però fu tale che l’idea venne accantonata e la versione a colori non vide mai ufficialmente la luce, pubblicata unicamente come extra di qualche edizione home video.

Per conoscere meglio la realtà raccontata dal film, i realizzatori vissero diverse settimane nel quartiere dove è stato poi effettivamente girato, a contatto il più possibile con la comunità locale per assimilare al meglio l’attitudine, lo slang, le tensioni palpabili. Gran parte del film utilizza volutamente termini gergali e modi di dire particolari di quella zona di Parigi. Tra questi, il verlan, diffuso in tutta la Francia, attraverso il quale si invertono le sillabe delle parole. Per i dialoghi fu determinante l’apporto dell’attore Saïd Taghmaoui, uno dei tre protagonisti, proveniente da una realtà di periferia. Per quanto appaiano molto naturali, quasi nessuna scena del film è stata improvvisata, fatte salve alcune aggiunte estemporanee in scena nel turpiloquio di Vincent Cassel.

La lista delle sale che dal 13 maggio proietteranno L’ODIO è in arrivo su www.catpeople.it

 

L’odio, trama

Ventiquattr’ore nella vita di Vinz (Vincent Cassel), Hubert (Hubert Koundé) e Saïd (Saïd Taghmaoui), tre amici della banlieue parigina all’indomani degli scontri tra forze dell’ordine e civili dopo i quali un ragazzo del quartiere, Abdel, si ritrova in fin di vita a causa dei soprusi violenti della polizia. I tre, carichi di rabbia e con una pistola tra le mani, meditano su come avere giustizia.

Quest’anno Rarovideo, la divisione editoriale di Minerva Pictures che da anni è presente in veste digitale con Rarovideo Channel su Prime Video e The Film Club, celebra il suo 25esimo anniversario. Il restauro de L’odio è solo la prima delle tante iniziative che accompagneranno questo importante traguardo.