Qualcosa è tornato a muoversi nella carriera di Kevin Spacey, ancora in attesa di una conclusione definitiva delle sue questioni giudiziarie, e probabilmente qualche merito ce l’ha anche il secondo film da regista di Franco Nero, nel quale l’attore recita insieme a Faye Dunaway. In sala dal 2 marzo, distribuito da L’Altrofilm, L’uomo che disegnò Dio (qui il trailer) offre sicuramente diversi motivi per essere scelto tra le tante nuove uscite del periodo.
LEGGI ANCHE: Kevin Spacey si dichiara non colpevole sulle nuove accuse di violenza sessuale a Londra
IL FATTO:
Emanuele è un anziano solitario e cieco, con un dono: è capace di ritrarre chiunque semplicemente udendone la voce. La sua vita viene sconvolta quando l’amica e assistente sociale Pola gli presenta due immigrate africane: Maria, una vedova che è venuta in Italia sperando in un futuro migliore, e sua figlia Iaia. Le due si trasferiscono da lui occupandosi in cambio della casa. Una sera Ia ragazza registra l’anziano mentre sta disegnando un ritratto e carica il video online. La “magia” diventa virale in brevissimo tempo ed Emanuele viene notato da uno show televisivo che tenterà di sfruttarne la popolarità.
L’OPINIONE:
Franco Nero torna per la seconda volta dietro la macchina da presa con un film, ispirato a una storia vera, del quale è anche il protagonista. Una favola nera che denuncia la società contemporanea, i social e i talent, buonisti, ipocriti e soprattutto ciechi sia di fronte ai drammi quotidiani dei singoli che alle grandi tragedie dell’umanità (la voce iniziale che racconta l’ennesimo sbarco di donne e bambini serve solo ad acutizzare il dolore per l’ennesima tragedia in mare, consumatasi pochi giorni fa nel Crotonese). L’intento è lodevole, i temi condivisibili e sempre tristemente attuali, eppure il film non convince completamente. I personaggi secondari sono solo tratteggiati, la recitazione troppo teatrale. L’accusa scivola in un retorico, e tutto sommato inutile, moralismo. A salvarlo non bastano il carisma inalterato dell’ultra ottantenne Franco Nero (che qui sembra ricordare Clint Eastwood), le battute taglienti del suo protagonista e l’apparizione, accanto a un sempre ottimo Massimo Ranieri, di Faye Dunaway e soprattutto di Kevin Spacey. L’attore, dopo le accuse che lo hanno fatto sprofondare nell’ombra, torna ora sul grande schermo nei panni di un commissario che indaga su reati sessuali e vuole a tutti i costi un capro espiatorio. Difficile credere che si tratti di una semplice coincidenza.
LEGGI ANCHE: Kevin Spacey torna sul set, reciterà nel film Once Upon a Time in Croatia diretto da Jacov Sedlar
SE VI È PIACIUTO L’UOMO CHE DISEGNò DIO GUARDATE ANCHE…
Il primo film diretto da Franco Nero, Forever Blues (2005).