Moana, Ilona ed Eva Henger: scopriamo le pornostar di Diva Futura

Parlano le attrici del film, Denise Capezza, Tesa Litvan e Lidija Kordić

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Diva Futura

Fondata nel 1983, l’agenzia nata dal sogno di Riccardo Schicchi, fece di fatto scoprire la pornografia a un’Italia ancora piuttosto conformista e benpensante e scatenò un’ondata che la nostra società faticò a riconoscere, interpretare e gestire. A travolgere – e ‘sconvolgere’ – più di una generazione, gli oggetti del desiderio che il Diva futura di Giulia Louise Steigerwalt oggi porta al cinema (dal 6 febbraio) dopo la partecipazione in concorso a Venezia 81: Moana Pozzi, Ilona Staller “Cicciolina” ed Éva Henger.

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Tre dive, tre pornostar, che nel film basato sul libro di Debora Attanasio, a lungo segretaria di Schicchi (e sullo schermo interpretata da Barbara Ronchi), hanno il volto di Denise Capezza, Lidija Kordić e Tesa Litvan, le attrici che abbiamo incontrato e che ci hanno raccontato il loro rapporto con quelle figure diventate iconiche, ma delle quali hanno scoperto frustrazioni e sofferenze che molti non avrebbero sospettato. E delle quali ci parlano, mettendole a nudo come mai prima e offrendoci una chiave di lettura per affrontare il film in sala (del quale vi offriamo un’ampia selezione di fotografie).

 

Moana Pozzi è Denise Capezza

L’obiettivo del film di Giulia è quello di andare al di là dell’immagine ammiccante di questi personaggi, andare al di là dell’immagine pubblica. Nel mio caso, se è stato semplice entrare in contatto con la Moana Pubblica, più complesso è stato rendere il mistero, immaginarla nella vita di tutti i giorni, nei rapporti quotidiani. C’è una frase nel libro di Debora Tanasio che dice: ‘Moana dispensava confessioni con gli contagocce e poi ci soffiava sopra, come per asciugare lo smalto’, che rende bene quello che abbiamo provato a fare noi… Anche nei momenti di estrema fragilità, di struggente malinconia, era tale il pudore dei sentimenti, il pudore che lei non aveva invece nel mostrare il suo corpo, che anche in quei momenti non si svelava mai totalmente. Loro erano famose, erano delle dive, desiderate, ammirate, volute, ma erano anche ghettizzate, e per Moana questo a un certo punto è iniziato a diventare un peso. Perché lei voleva fortemenete essere presa sul serio, per questo ha provato a fare politica, a scrivere un libro, a fare film da attrice, ma si sono rivelati tutti dei fallimenti. E il racconto che ne facciamo è inedito anche nel suo mostrare l’ingenuità di questo personaggio, che ci aveva creduto fino in fondo di poter andare al di là della sua professione, e la grande delusione provata, ma mai ammessa pubblicamente. Tendeva sempre a mostrare una parte forte di sé, ma Debora, che l’ha vissuta nel privato, scrive che la sconfitta elettorale, per esempio, per lei aveva rappresentato un grandissimo dolore“.

Lei è ancora oggi un’icona incredibilmente viva nella memoria di tutti noi, eppure del suo privato si conosce veramente pochissimo perché è morta a soli 33 anni e non ha avuto la possibilità di raccontarsi da adulta, come hanno fatto forse tutti gli altri personaggi di questa storia. Rendere la Moana delle interviste, sicura di sé nel rapporto con il pubblico, la disinvoltura con la quale esponeva il suo corpo nascondevano la ricerca di un’affermazione differente Pur non rinnegando il passato, non voleva essere relegata solo all’immagine di pornostar e indagare i sentimenti più scomodi di una che diceva ‘io sono una persona estremamente timida e questo succede quando vengono messi a nudo i miei sentimenti’ è stata la sfida più bella e interessante di questo racconto, e so che anche lei avrebbe avuto difficoltà a mostrarsi così vulnerabile“.

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Ilona Staller è Lidija Kordić

Per me è stato molto interessante vedere l’altro lato di Ilona. Non la fatina rosa, blu e gialla che gridava ‘Amami’, quel lato che lei consapevolmente nascondeva e che noi come spettatori, come pubblico, non avremmo mai potuto scorgere a prima vista. Mi sono divertita. Mi sono innamorata di tutto ciò che accadeva sul set. Mi sono innamorata di Ilona. Anche come Titulina e anche come Ilona. E vi ringrazio per questo, per questa opportunità. Per me la cosa migliore che potessi fare è stata cercare di scoprire questa altra metà di lei, le emozioni e i sentimenti più privati che quel gruppo e lei, come Ilona e non come Cicciolina, nascondevano… ed è stato bello. Ricordo aver pianto molto durante il processo, perché è stato anche duro. Per quanto quello di Diva futura potesse sembrare un mondo da favola, da un altro punto di vista c’erano degli esseri umani con i loro problemi, una persona con un sacco di questioni da gestire, come figli o ex mariti, le battaglie per i diritti, la sfida del Parlamento, tutto insieme in un’unica piccola donna con la forza di affrontare tutto questo. Come io ho dovuto affrontare l’impegno di rappresentarla nel modo migliore che potessi”.

“È stato tutto così strano per me, perché non avevo mai sentito parlare di Cicciolina prima, ed era tutto nuovo, anche questo Paese, la città, la troupe… ma mi è piaciuto. Mi sono innamorata di tutto ciò che è accaduto sul set, e di Ilona, di Cicciolina e di Ilona. E sono grata di aver avuto questa opportunità. Ricordo che quando ho detto a mia madre che avevo il ruolo di una certa Cicciolina, ha detto: “Cosa? Cicciolina? Io e tuo padre la conosciamo molto bene!”. Per un’attrice è un grande piacere avere un personaggio reale come questo, impossibile da immaginare. Mi sono divertita a interpretarne i diversi aspetti, vederla dall’esterno e dall’interno, e a cercare di bilanciare la fata e la donna con i suoi problemi“.

 

Éva Henger è Tesa Litvan

Quello che mi sarei aspettata meno in assoluto, conoscendo Eva e Massimiliano, era di sentirmi subito parte della famiglia. Non mi era mai successo, così. Ho parlato con Eva di tutto, e dico tutto! E lei ha risposto a tutte le mie domande, è stata davvero fantastica. Parlando con Giulia, dopo le riprese, le ho detto che sarò felice di non leggere mai più in una sceneggiatura la frase ‘con gli occhi lucidi’, perché ho pianto molto durante le riprese. Ma sinceramente credo che abbiamo cercato di evidenziare al massimo la meraviglia e tutto ciò che è stato quel mondo, soprattutto all’inizio, quando tutto era magico, nuovo ed eccitante per lei. Ovviamente, ora si pente di alcune di quelle decisioni, ma cercare di mettere in luce questo e l’amore che provava per le persone che la circondavano, la fiducia che sentiva, la vulnerabilità per me è stato molto difficile, ma sì, è stato tutto molto magico e bello, con un sacco di amore e un sacco di lacrime, e mi sono davvero sentita di far parte del progetto“.

“Devo dire che non ho sentito differenze nel raccontare i diversi piani, perché quando sei la persona che lei era, il privato e il pubblico sono comunque sempre il tuo privato. Sei sempre nella tua testa, preso dai tuoi pensieri. Quello che le altre persone vedono è quello che si suppone dovrebbero vedere, ma quello che io ho cercato di mostrare è qualcosa di completamente diverso. Il personaggio che ho interpretato, il privato di una figura pubblica, che comunque tutti vedono“.