“I promessi sposi” in 190 anni di fumetti (e un film muto)

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In occasione della mostra milanese dedicata al capolavoro di Alessandro Manzoni, sabato verrà proiettato il film restaurato del 1913 di Eleuterio Rodolfi I Promessi Sposi

La mostra Alla scoperta dei Promessi Sposi (Wow Spazio Fumetto, viale Campania 12, info 02-49524744/45 e www.museowow.it) propone fino al 7 maggio il celeberrimo romanzo raccontato in centonovanta anni di illustrazione e fumetti, partendo dalla prima storica edizione del 1840 con le tavole (volute dallo stesso Manzoni) di Francesco Gonin per arrivare all’esordio a strisce, disegnate nel 1953 da Domenico Natoli per la Magnesia San Pellegrino.

Non possono mancare le parodie Promessi Paperi e Promessi Topi della banda Disney, passando però attraverso versioni fedelissime al testo, pensate per i bambini e con intento didattico come quelle per Il Giornalino e Il Corriere dei Piccoli. Oltre che a figurine e a cartoline, in un’altra sezione della mostra troviamo fotobuste, manifesti cinematografici e locandine delle varie trasposizioni in film tra cui quello, muto, realizzato da Eleuterio Rodolfi nel 1913. E proprio questa pellicola sabato 15 aprile alle ore 16 verrà proiettata (ingresso libero) nella versione restaurata in collaborazione tra la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale e il Museo Nazionale del Cinema di Torino.

Il film venne girato in esterni nel Lecchese, sui luoghi del romanzo, cosa rara per l’epoca, quando la maggior parte delle pellicole venivano realizzate interamente in studio. Ci fu una prima al Lido di Venezia e fu uno dei due film realizzati in quello stesso anno tratti dalla famosa opera del Manzoni (l’altra versione fu diretta da Ubaldo Maria Del Colle). All’interno della mostra sono esposte numerose preziose cartoline promozionali del film provenienti dagli archivi della Fondazione Franco Fossati, che ne riproducono le scene chiave. C’è anche una parte interattiva, per giocare con le frasi e i personaggi del romanzo, e naturalmente si possono vedere i video degli sceneggiati Rai, in bianco e nero (di Sandro Bolchi) e a colori (di Salvatore Nocita), compresa la versione tutta da ridere del trio Lopez-Marchesini-Solenghi.

Giacomo Airoldi

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