Aveva 18 candidature agli Oscar 2022, Netflix, che in questa 94° edizione degli Academy Awards si vedeva favorita in termini di numeri rispetto alla rivale piattaforma streaming Apple TV, con la vittoria di CODA – I segni del cuore è stata battuta per 3 statuette a una.
In una edizione che mai come prima ha visto la forte presenza di film prodotti dalle principali piattaforme streaming la vera vincitrice della gara è stata Apple, nonostante partisse con solo 6 candidature.
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Con le 12 candidature de Il potere del cane e tutte le altre accumulate da Don’t Look Up (4), Tik, Tik… Boom! (2), È stata la mano di Dio, I Mitchell contro le macchine e La figlia oscura (3), Netflix sembrava essere davvero la favorita nella corsa agli Oscar 2022.
I premi, soprattutto gli Oscar, rappresentano per le piattaforme streaming un riconoscimento di non poco valore. Nella faticosa corsa alla legittimazione in ambito cinematografico che Apple, Netflix e Amazon hanno intrapreso negli ultimi anni, la vittoria dei loro prodotti ai più importanti premi, anche in ambito festivaliero, rappresenta un importante traguardo.
Se da un lato Netflix nel 2019 era riuscita a raggiungere con Roma di Alfonso Cuarón vette inaspettate per un film prodotto da una piattaforma, quest’anno certamente lo streamer sperava di replicare il colpo con uno dei tanti suoi titoli candidati in questa edizione degli Oscar. Primo fra tutti Il potere cane, che, dalla Mostra del Cinema di Venezia in poi, sembrava essere sul punto di tracciare una strada simile al predecessore messicano.
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Ma così non è stato. La promettente opera, candidata in ben 12 categorie, tra cui quelle prestigiose di Miglior film, Miglior attore maschile a Benedict Cumberbatch e ben due per il Miglior attore non protagonista a Kodi Smit-McPhee e Jesse Plemons, ha in realtà guadagnato solo (si fa per dire) l’Oscar alla Miglior regia, andato per la seconda volta a Jane Campion. Per tutti gli altri titoli, ormai è noto, non ci sono state vittorie, compresi per il nostro È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino e per Don’t Look Up di Adam Mckay, che tanto aveva fatto parlare di sé.
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La vera straordinaria vittoria è stata quella di Apple, per la quale le sei candidature che aveva tra Macbeth e CODA hanno fruttato ben tre statuette. Apple si è tra l’altro anche aggiudicata il premio più ambito e prestigioso, quello al Miglior film.
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