Con l’annuncio delle nomination degli Oscar 2025 si ripete il confronto degli ultimi anni, quello – ideale – tra la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (qui il nostro speciale) e il Festival di Cannes, i due principali festival di cinema europei e tra i più importanti a livello internazionale, dove sono stati presentati molti dei film oggi candidati e che il 2 marzo ritroveremo rappresentati (e magari premiati) al la Oscar Night del Dolby Theatre di Los Angeles.
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Tra i film nominati, sono sei quelli visti al Lido: il Leone d’argento The Brutalist di Brady Corbet, il film premiato per la sceneggiatura Io sono ancora qui di Walter Salles, Maria di Pablo Larraín, September 5 – La diretta che cambiò la storia di Tim Fehlbaum, e due cortometraggi d’animazione presentati nella sezione Orizzonti del 2023, In the Shadow of the Cypress di Hossein Molayemi e Shirin Sohani e Wander to Wonder di Nina Gantz.
Un gruppetto notevole, che complessivamente ha raccolto 17 nomination in tutto, delle quali dieci dal solo film con Adrien Brody, Felicity Jones e Guy Pearce (tutti candidati, nelle proprie categorie). Per il resto, tre sono andate al film brasiliano (miglior film, migliore attrice protagonista e miglior film internazionale) e una ciascuno agli altri. Con Flow di Gints Zilbalodis, che nel 2022 partecipò al programma Venice Gap Financing Market del Venice Production Bridge alla 79. Mostra, candidato come miglior film d’animazione e miglior film internazionale.
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Persino migliore il bottino vantato dal festival francese, che – come accaduto l’anno scorso – supera i numeri del nostro ‘concorrente’, grazie soprattutto al Emilia Pérez di Jacques Audiard, vincitore del Premio della Giuria 2024 e del Premio per la migliore interpretazione femminile, forte delle 13 candidature, un record per un film non in lingua inglese. E ad Anora, di Sean Baker, vincitore della Palma d’oro e presente con i suoi candidati in 6 diverse categorie.
Seguono il solito The Substance di Coralie Fargeat, incredibilmente vincitore del premio per la migliore sceneggiatura a Cannes, con 5 nomination, l’interessante The Apprentice di Ali Abbasi e il suddetto Flow di Gints Zilbalodis, con 2 citazioni ciascuno. Il seme del fico sacro di Mohammad Rasoulof, vincitore del Premio speciale della giuria, The Man Who Could Not Remain Silent di Nebojša Slijepcevic, vincitore della Palma d’oro per i cortometraggi, e The Girl with the Needle di Magnus Von Horn completano il conto.