Pacifico per Genitori vs Influencer: «Il mio metodo per le colonne sonore? Emozionarmi» – VIDEO

Il cantautore racconta a Ciak il lavoro dietro la colonna sonora del film Genitori vs Influencer composta dalle sue musiche originali e dal brano inedito Gli anni davanti, disponibile sulle piattaforme streaming e in digital download dal 5 aprile.

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Pacifico genitori vs influencer

Il cantautore e autore Pacifico (all’anagrafe Gino De Crescenzo) torna a scrivere per il cinema firmando la colonna sonora di Genitori vs Influencer di Michela Andreozzi, dal 4 aprile in prima assoluta su Sky Cinema e in streaming e on demand su Now, con Fabio Volo, Ginevra Francesconi e Giulia De Lellis. Prima c’è stata Roberta Torre con il musical Sud Side Stori e poi Gabriele Muccino nel 2003 con Ricordati di me con la canzone dal titolo omonimo e con il brano Il Faraone.

Il musicista, sei dischi all’attivo, Premio Tenco per la Migliore opera prima, è tra i cantautori più amati del panorama italiano, autore di canzoni indimenticabili, eleganti e profonde che ha scritto anche per grandi artisti come Sei nell’anima di Gianna Nannini, Ricomincio da qui di Malika Ayane, Stringimi le mani di Gianni Morandi e Imparare ad amarsi di Ornella Vanoni, solo per citarne qualcuna. A Ciak ha parlato del suo personale processo di creazione di una colonna sonora, della “trasposizione” delle immagini in musica e della sua passione per il cinema.

Pacifico
photo by Daniele-Coricciati

Com’è nata la collaborazione con Michela Andreozzi?

È stato un incontro fortunato e inatteso tramite Fabio Volo che conosco da tanti anni, siamo amici ed è stato sempre estremamente generoso con me. Michela aveva già scelto per il film Le mie parole, il mio brano nella versione di Samuele Bersani, e nel mio studio qui a Parigi ho lavorato solo su sceneggiatura perché non c’erano ancora le immagini del film. Le ho detto che avrei fatto una cosa davvero “artigianale” e in realtà ci siamo intesi subito, la musica nella sua semplicità, nel suo essere minimale aveva questa “luce” identica a quella del film. Quando Michela l’ha sentita l’ha percepita subito giusta, infatti il materiale che le ho mandato praticamente è entrato subito nel film e alla fine è arrivata la canzone.

La canzone è Gli anni davanti, cosa racconta?

È stata scritta apposta per il film, in quel caso avevo già visto qualche immagine e ho potuto vedere quello che mi diceva Michela, la grande naturalezza con la quale si era creato questo rapporto di grande intesa tra Fabio e Ginevra (Francesconi) che erano veramente diventati padre e figlia e si erano chiusi in un mondo loro. C’è da una parte qualche sottointeso su come a un certo punto le persone che ami, in particolare i figli, devi lasciarli andare ed è un momento sempre molto difficile. E poi c’è questa esortazione, che poi in questa annata risulta ancora più fondata, a guardare comunque agli anni che vengono con consapevolezza, ora sappiamo che possono essere molto difficili, possono arrivare degli scossoni improvvisi, ma dobbiamo affrontarli anche con grande coraggio, con grande forza perché comunque abbiamo costruito tantissimo, un po’ quello che dice la canzone che anche senza pace saremo lì negli anni che vengono, e ci saremo a viverli più intensamente possibile.

Come avviene il processo creativo per la composizione di una colonna sonora?

Spesso le immagini che ti arrivano hanno dentro già la musica, si tratta di scoprire qual è quella giusta, però lo senti, può essere didascalica, una musica che accompagna un movimento, però senti che il testo e i sentimenti evocati hanno dentro una musica. In questo caso ho lavorato sul testo, però c’erano delle indicazioni molto precise, c’era la carriera di Michela che fa questa commedia mai rinunciataria, cerca di mescolare il divertimento alla riflessione, e c’era Fabio che è un uomo pieno di malinconie eppure così estroverso e divertente. Il metodo è che ti fai emozionare un po’ come lo spettatore sulla poltrona e vedi come questo si traduce poi in musica.

È la terza volta che scrivi per il cinema, quali caratteristiche di un film o anche di un regista sono decisive per te per accettare di comporre una colonna sonora?

Io adoro il cinema, guardo tutto, dal blockbuster al film con tre linee di dialogo, ed è stato un modo come per tanti per muovermi, per vedere altre cose, per imparare nuove sfumature dell’umorismo, sono sempre stato attratto dal linguaggio nei film. Quindi per me tutte le volte che ho l’occasione di lavorare per un film mi ci butto con grande entusiasmo, mi sembra di mettere insieme due, tre delle passioni che ho, mi sento estremamente libero e creativo. Ho cominciato con Roberta Torre nel 2000 con Sud Side Stori, è stata un’esperienza incredibile perché era un musical fatto con attori di strada, è stata davvero una visione lisergica. Gabriele Muccino per Ricordati di me mi ha scelto e mi sono sentito molto lusingato. E poi questa nuova avventura con Michela, spero che capiti spesso perché metto un po’ a frutto la passione dello spettatore con quello che poi faccio di mestiere.

Quali sono le colonne sonore che ti sono rimasta maggiormente nel cuore?

Penso a Ennio Morricone con il quale ho avuto la fortuna di collaborare, ma anche a Rota, Piovani, ci sono dei compositori incredibili che hanno una grande potenza e forza evocativa. Penso a In the Mood for Love che aveva quel tema di violoncello incredibile, ma sicuramente da ragazzo rimasi folgorato dai musical come Jesus Christ Superstar, fu una bomba per me perché mise insieme il rock con l’orchestra.

Pacifico Genitori vs influencer
photo by Daniele-Coricciati

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Come autore sto lavorando con Gianna Nannini, Francesco Gabbani e il 7 aprile esce il nuovo singolo di Motta, abbiamo lavorato tanto al nuovo disco, così come con Malika Ayane. Sto finendo anche il mio nuovo romanzo, la storia della migrazione un po’ sognata della mia famiglia dalla Campania fino qui a Parigi, e poi mi sono trovato alcuni pezzi che ho via via annotato su fogli sparsi, quindi penso che entro la fine dell’anno registrerò un disco mio.

Magari il romanzo diventerà un film…

Chi lo sa, magari, non sono così ambizioso…