Pussy Island, anche Channing Tatum nel debutto di Zoë Kravitz

E' la stessa neoregista a spiegare il provocatorio titolo del thriller.

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Zoë Kravitz
Zoë Kravitz

Un titolo ambiguo, provocante, è quello scelto da Zoë Kravitz per il suo debutto alla regia. Che avverrà presto con Pussy Island, thriller del quale la figlia di Lenny Kravitz e dell’​attrice Lisa Bonet firmerà anche la sceneggiatura (insieme a E.T. Feigenbaum). E nel quale si ritroverà a dirigere Channing Tatum.

Al centro, la storia di Frida, cameriera di Los Angeles invitata dal magnate della tecnologia Slater King sulla sua isola privata, tanto affascinante e paradisiaca quanto sinistra e inquietante. Come ha spiegato la stessa Kravitz intervistata da Deadline:

“Il titolo significa molte cose. Ho iniziato a scrivere questa storia nel 2017. Come donna in generale, e donna in questo settore, ho sperimentato alcuni comportamenti piuttosto selvaggi del sesso opposto. All’inizio il titolo era una specie di scherzo, questo posto dove le persone andavano, portavano donne, facevano festa e si divertivano. La storia si è evoluta in qualcos’altro, ma il titolo ha finito per avere più significati. E allude a un tempo e un mondo in cui sosteniamo di non vivere più, quanto a comportamenti sessuali. Le persone si stanno evolvendo e cambiano, ma molti hanno ancora l’amaro in bocca per il comportamento passato di molte persone. È un riferimento a questo, ma è anche un film giocoso, in molti modi. Mi piace che il titolo abbia un significato serio a un livello più profondo”.

La neoregista ha anche confessato di aver immediatamente pensato a Channing Tatum per interpretare il ruolo di King, pur non conoscendolo personalmente. Anche per questo l’attore si è detto “scioccato, ma eccitato e affascinato dalla storia e dal personaggio che voleva che interpretassi” al ricevere la chiamata.

“Slater è un personaggio selvaggio, una versione estremamente impegnata – forse psicotica – ma una versione estrema di me stesso – ha raccontato Tatum. – Sono molto interessato a ciò di cui sono capaci gli umani, fisicamente, mentalmente, spiritualmente, in ogni senso. Voglio capire di cosa sono capaci le persone quando vogliono qualcosa, e cosa vogliono. E fino a che punto si è disposti a spingersi per ottenere ciò che si desidera. Per me, questo sostituisce genere, razza o religione, credo. Questo è selvaggiamente affascinante per me”.

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Di seguito la sinossi preliminare:

Frida è una giovane, intelligente cameriera di un cocktail bar di Los Angeles che ha messo gli occhi sul filantropo e magnate della tecnologia Slater King. Riuscita a farsi strada nella cerchia ristretta di King e a ottenere un invito personale sulla sua isola privata, è finalmente pronta per il viaggio di una vita. Nonostante l’ambientazione epica, la bella gente, i fiumi di champagne e le feste da ballo fino a tarda notte, Frida sente che nell’isola c’è di più di quanto non sembri. Qualcosa che non riesce a identificare. Qualcosa di terrificante.