Dopo 117 giorni di sciopero da parte degli attori americani, set bloccati e assenza delle star da ogni attività promozionale dei film in uscita, SAG – AFTRA e AMPTP, l’alleanza dei produttori dell’audiovisivo statunitensi, potrebbero a breve giungere ad un accordo sullo spinoso tema dell’IA e sui residuals che sta tenendo Hollywood col fiato sospeso da settimane. Duncan Crabtree-Ireland, capo negoziatore SAG – AFTRA, e il presidente dell’AMPTP Carol Lombardini stanno per avere un colloquio in merito. La speranza è che gli ultimi adeguamenti in merito siano sufficienti per suggellare un accordo.
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Al termine della scorsa settimana AMPTP aveva presentato a SAG – AFTRA quella che ha definito la sua “ultima, migliore offerta finale”. Dopo che il sindacato degli attori aveva dichiarato che permangono differenze su “diversi articoli essenziali”, lunedì le due parti si sono incontrate fino a tarda notte e, a differenza del passato, sembra che i capi degli studi alla fine siano stati disponibili a modificare la loro ultima proposta sull’intelligenza artificiale per fornire maggiori protezioni e compensi più specifici agli artisti.
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Sul tavolo delle trattative pende, insieme alla questione dell’intelligenza artificiale, la richiesta di un aumento dell’11% sui ricavi dal passaggio in streaming posta da parte di SAG – AFTRA, mentre gli studi hanno offerto il 7%, che sarebbe comunque più di quanto la gilda degli sceneggiatori (WGA) ha recentemente ottenuto nell’accordo di settembre. Il sindacato degli attori ha poi ridimensionato la propria richiesta al 9% e sembra che le due parti si stiano attestando intorno all’8%.
Se il nuovo incontro tra Crabtree-Ireland e Lombardini dovesse andare a buon fine, gli aspri sei mesi di sciopero che hanno chiuso Hollywood saranno costati all’economia della California 67,5 miliardi di dollari con circa 45.000 posti di lavoro svaniti nel settore dell’intrattenimento.