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Kyle Bradstreet (Mr. Robot) è lo showrunner dei sei episodi su Disney+ dal 21 giugno (qui le prime foto pubblicate e l’indicazione della durata) dirette da Ali Selim (Sweet Land), che riprendono l’intreccio di quegli albi nella nona serie televisiva del Marvel Cinematic Universe. Secret Invasion è prodotta dai Marvel Studios rispettando la continuity dei film del franchise e segue Nick Fury e i suoi alleati nel tentativo di contrastare l’invasione della Terra da parte degli alieni apparsi per la prima volta al cinema in Captain Marvel.
Nella serie Samuel L. Jackson riprende i panni e la benda di Fury e con lui tornano dalla serie cinematografica anche Ben Mendelsohn (lo Skrull Talos, già apparso in Captain Marvel e Spider-Man: Far From Home), Cobie Smulders (l’agente dello S.H.I.E.L.D. Maria Hill), Don Cheadle (James “Rhodey” Rhodes:) e Martin Freeman (Everett K. Ross). Tra le new entry nel sempre più vasto MCU spiccano poi le presenze di Kingsley Ben-Adir, Emilia Clarke e della grande Olivia Colman.
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Il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige, intervistato da Collider, parlando dell’adattamento della storia tratta dai fumetti ha dichiarato: “Siamo interessati all’aspetto politico legato alla paranoia presente in Secret Invasion e a dare spazio a questo elemento con Samuel L. Jackson e Ben Mendelsohn, due attori fantastici. Quello sarà l’elemento principale su cui ci focalizzeremo e, ovviamente, saremo legati ad altre cose e agli Skrull in modi che non avete mai visto prima”.
Dal canto suo il regista Ali Selim ha poi offerto altri indizi stilistici, spiegando come Secret Invasion abbia la capacità di esplorare generi differenti:
“Abbiamo parlato molto dei classici dello spionaggio noir, ma nello sviluppo del racconto vediamo che Nick Fury esce dal noir per entrare nel western e diventare l’icona del pistolero solitario che cammina lungo la Main Street alla ricerca di cattivi da sconfiggere. Nella serie si passa così dalle atmosfere di Il Terzo Uomo al John Wayne di Sentieri Selvaggi e Samuel Jackson sa passare senza sforzo da un registro all’altro”.
Secondo Don Cheadle, entusiasta di poter finalmente dividere la scena con l’amico Samuel Jackson, la serie “somiglia molto ad un film come Bourne Identity, o a qualcosa in stile anni Settanta. Non c’è un’attenzione molto forte verso gli effetti speciali, perché il centro della narrazione è spostato sul dramma, sugli intrighi, sulle questioni di spionaggio. Un progetto del genere fa notare quanto sia elastico l’MCU”.
