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The Last of Us e la genesi dell’episodio 3 «che ha fatto piangere il mondo intero»

Il regista dell'episodio, Peter Hoar, ha condiviso alcuni retroscena sullo straziante episodio della prima stagione con Frank e Bill.

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È passato oltre mezzo anno dalla messa in onda del terzo episodio di The Last of Us (era il 29 gennaio in USA, il 6 febbraio in Italia), eppure quella puntata continua a riecheggiare forte ancora ora. Considerata una (tra le tante) più belle della stagione, Long, Long Time ha raccontato con estrema sensibilità la commovente storia d’amore tra Frank (Murray Bartlett) e Bill (Nick Offerman), terminata (SPOILER!) con la morte di entrambi, con quest’ultimo pronto a suicidarsi pur di trascorrere insieme il loro ultimo giorno in serenità.

Difficile non commuoversi di fronte a quel terribile finale, eppure, come ha spiegato il regista dell’episodio, Peter Hoar (The Umbrella Academy, The Last Kingdom), l’intento iniziale non era affatto quello di “far piangere a singhiozzi il mondo intero”. Le sue parole a Deadline: «Quando ho detto di sì per la prima volta allo show, non sapevo quale episodio avrei ottenuto. La prima cosa che ho pensato tra me e me, come fan dei videogiochi, è stata quella di poter girarne uno con grandi scenografie, con esplosioni, orde di infetti e cose del genere. Ma onestamente, non cambierei nulla per niente al mondo. Questo è stato il miglior risultato. 

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Hoar ha infatti sottolineato che, pur essendo una serie sci-fi, la puntata non ha l’atmosfera che ci si potrebbe aspettare: «Ciò che amo di questo genere è che ci sono anche sottili tipi di sottogenere. Questa è fantascienza, ma non è così che ci si sente in quell’episodio. Non è così che si presenta. Nella serie ci sono molte parti che non ti rendi conto che sono sci-fi e penso che sia la migliore fantascienza».

Tornando all’episodio tre, Hoar racconta: “Non avevo certo intenzione di raccontare una storia che avrebbe fatto piangere il mondo in modo incontrollato, ma ci sono riuscito. C’era una nota che ho dato a Murray [Bartlett] che diceva: ‘forse questa è la scena in cui non piangiamo’. Ma è stato impossibile. Murray continuava a dire: “Non posso farlo. Guardalo, non posso farlo. È così bello e umano. Non riesco a trattenermi”.

Quello è stato l’unico episodio diretto da Peter Hoar. Gli altri hanno visto all’opera Craig Mazin (ep 1), Neil Druckmann (2), Jeremy Webb (4-5), Jasmila Žbanić (6), Liza Johnson (7) e Ali Abbasi (8 -9).

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