Triangle of Sadness, a Cannes 2022 Ruben Östlund sconvolge ed entusiasma il pubblico

Il film con Woody Harrelson capitano di una nave da crociera è stato presentato in Concorso al 75° Festival di Cannes e sarà distribuito da Teodora Film

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Harris Dickinson e Charlbi Dean, Triangle of Sadness

Con trascinante entusiasmo il regista svedese Ruben Östlund concorre alla Palma d’oro di Cannes 2022 con Triangle of Sadness, satira del mondo della moda, dell’industria del lusso e del capitalismo estremo, ma anche commedia esilarante di grande impatto sul pubblico. Il film, che vede Woody Harrelson capitano di una nave da crociera sarà distribuito da Teodora Film.

Dopo aver vinto la Palma d’oro nel 2017 con The Square, Östlund torna a Cannes in gara con un film spiazzante, riflessione divertita ed esasperata sulle contraddizioni della società capitalista e delle incongruenze del mondo della moda. Una storia che per ambientazione e circostanze richiama in modo bizzarro a tratti Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto di Lina Wertmüller e a tratti qualcosa dell’infinita serie Tv Lost, con un inserto, proprio al centro del film, che si abbandona al puro delirio comico più trash.

Carl (Harris Dickinson) e Yaya (Charlbi Dean) sono una coppia di giovani modelli che lavorano nel campo dell’alta moda e che tentano di sperimentare modelli di relazione meno legati agli stereotipi di genere. Grazie al loro lavoro di influencer, i due vengono invitati ad una crociera di lusso a bordo di uno yacht insieme ad un gruppo di passeggeri estremamente facoltosi, tra cui la famiglia di un oligarca russo, una coppia di trafficanti d’armi britannici e un capitano idiosincratico, alcolizzato e amante di Marx (Woody Harrelson). Dopo un primo momento di apparente quiete, una tempesta, sia meteorologica che – si può dire – sanitaria, si abbatte sulla nave da crociera con un esito catastrofico. Solo Carl, Yaya e pochi altri riescono a salvarsi su un’isola deserta. Qui le esigenze di stretta sopravvivenza inducono ad uno stravolgimento delle gerarchie sociali.

L’intento di Östlund era esattamente quello sortito sul pubblico in sala al Festival di Cannes: scioccare, divertire e provocare.

La bellezza è attraente ma anche spaventosa. L’aspetto gioca un ruolo chiave nella società e influenza ogni nostro incontro. Al tempo stesso la moda ci spinge a restare molto connessi ai suoi cambiamenti. Ogni stagione ci mostra ciò che dobbiamo indossare e in questo modo siamo costretti a cambiarci di più e a comprare di più” spiega Östlund.

Triangle of Sadness inizia nel mondo della moda e termina su un’isola deserta; nel mezzo c’è un capitano comunista, Harrelson, che si ubriaca con oligarca russo e disputa con lui a colpi di citazioni, mentre la nave è sbalzata da una fortissima tempesta e tutto intorno i passeggeri sono afflitti da una violentissima intossicazione alimentare. Questa estenuante, spiazzante e delirante scena centrale del film rappresenta anche un punto di svolta dei personaggi.

È un modo per vendicarsi dell’oscena ricchezza dei passeggeri, ma anche per portare il pubblico a sentire di averli visti soffrire abbastanza e desiderare che vengano salvati” specifica il regista.

Triangle of Sadness è il primo film in lingua inglese di Östlund, ma questi spiega che, dopo aver temuto in un primo momento di rischiare di non essere sufficientemente a suo agio con la sua seconda lingua, ha voluto cogliere l’occasione di una produzione che gli consentisse di spingersi oltre. E la reazione del pubblico di Cannes ha confermato la riuscita delle sue intenzioni.